la Repubblica, 2 aprile 2024
Vita da Carlà
«Valeria fa solo film ispirati alla mia famiglia. Ho detto basta. Anche perché poi prende la meravigliosa Valeria Golino, che dovrebbe interpretare il ruolo della sorella minore, che sarei io: solo che non è sempre facile vedersi utilizzati. Il personaggio di Golino era un’ubriacona e mi ha perturbato perché potrei esserlo». Carla Bruni si è sfogata sullo sgabello di Belve, il programma di Francesca Fagnani tornato ieri su Rai 2 con una nuova stagione. Ha parlato di sua sorella Valeria Bruni Tedeschi, attrice e regista di fama, che con il suo film I villeggianti avrebbe raccontato dettagli troppi intimi della sua vita privata, in particolare il suo rapporto con l’alcol: «È una mia debolezza, perché esporla in questo modo?». E subito dopo ha svelato: «Certe persone possono bere un bicchierino di vino e basta. Io non ho limite. L’alcol è fatto per le persone che hanno la moderazione, io non ho la moderazione, non è nata con me».
Rapporto complicato, quello tra le due sorelle. Figlie della stessa madre, la pianista e attrice Marisa Borini, e di due padri diversi: quello di Valeria è l’industriale e compositore Alberto Bruni Tedeschi, mentre quello di Carla è l’imprenditore Maurizio Remmert. Una paternità, tra l’altro resa nota solo nel 2008 proprio per volontà di Remmert, frutto di un tradimento pienamente accettato da Bruni Tedeschi e che ha sollevato qualche riflessione da parte dell’ex modella e cantante, nonché moglie dell’ex presidente francese Nicolas Sarkozy: «L’adulterio per me non è peccato, sono figlia di quell’amore. Lo sopporterei se fosse fisico. Se si innamorasse no, lo sgozzerei». Proprio a proposito del suo ruolo di première dame francese, Carla Bruni non ha fatto mistero dell’essersi sentita sollevata dalla mancata rielezione del marito: «Era un ruolo interessante, un’occasione unica. Certo non lo vivrei tutti i giorni, sono felice che sia finito».
Ma se il ménage matrimoniale viene raccontato con grande serenità, quello familiare sembra invece nascondere notevoli complessità. Valeria e Carla, solidali e diverse. Una cresciuta nel mondo del cinema e del teatro sperimentale, l’altra star nel mondo della moda e, per alcuni anni, fist lady francese a fianco di Sarkozy. «Valeria è una donna nevrotica, instancabile, che riesce a far quadrare tutto in un apparente disordine» aveva raccontato a Repubblica Marisa Borini,«Carla è più regolare, si confida meno, è determinata».
Carriere diverse, vite diverse: complicità ma anche visioni differenti, nonostante siano state entrambe cresciute in totale libertà. Il cinema le ha sempre divise: Valeria ha fatto recitare il suo ex Louis Garrel, sua madre e una zia di 94 anni. Tutti, tranne Carla: «Glielo propongo regolarmente ma lei non ne ha voglia. Con Woody Allen aveva lavorato, ma preferisce cantare». Carla ha scelto un profilo di tutt’altro tipo, incidendo album apprezzati dalla critica e finendo nel 2010 nella classifica delle donne più influenti di Forbes. I suoi lati più intimi, però, preferisce ancora tenerli per sé.