La Stampa, 31 marzo 2024
La Ferrari delle carrozzine
Le carrozzine per sportivi prodotte a Buttigliera d’Asti sono sbarcate agli Australian open, al Roland Garros, a Wimbledon e agli Us Open. Utilizzate dai disabili in tutto il mondo a fare sport, sono anche servite per girare il film «Corro da te» con Miriam Leone e Pierfrancesco Favino. Le produce Costantino Perna, che racconta con entusiasmo la sua avventura, mentre cammina con l’aiuto di un bastone nella sua officina. Tutto ha inizio in una data ben precisa: «Il 29 marzo è il mio secondo compleanno, non riesco a considerare quello che mi è successo come una disgrazia ma come un opportunità». Quella sera del 2010 Perna, allora titolare di un’azienda meccanica di precisione, sta guidando. È vicino a Chieri quando un animale sbuca dai prati e balza dal nulla in mezzo alla strada. Forse un gatto, forse una lepre, Costantino non capisce bene ma, d’istinto, si aggrappa al volante. Sterza bruscamente. Lo schianto è terribile, come il dolore alla schiena. La luce si spegne e scende l’oscurità sui suoi ricordi. Quando si riaccende, Costantino è sdraiato in un letto d’ospedale del reparto di Unità Spinale di Torino. La diagnosi è di quelle senza appello: lesione midollare. «Il mondo – ricorda Costantino – mi è crollato addosso con tutto il suo peso». Ma è ancora vivo. L’uomo si aggrappa a questo, aiutato anche dal personale dell’ospedale. «Sono momenti in cui è facile abbandonarsi alla disperazione – dice Costantino – ma il primario del reparto voleva che capissimo che il mondo va avanti: semplicemente lo farà diversamente».
Il personale sanitario organizza attività sportive ogni pomeriggio: basket, canottaggio, tennis, ping-pong. Costantino però non riesce a partecipare come vorrebbe e non ne capisce il perché. Ci riesce quando, per caso, gli viene data una carrozzina diversa. Su quella nuova si trova a suo agio, riesce a fare movimenti che prima non gli riuscivano, è più stabile. Dopo un tempo che sembra non avere mai fine, ritrova il sorriso e la voglia di vivere. Nella sua mente di meccanico di precisione scatta qualcosa. La stanza d’ospedale si trasforma in laboratorio e ufficio progettazione: «Con il mio compagno parlavamo di ruote, rotelle e intelaiature – ricorda – discutevamo su come renderle migliori».
Costantino viene dimesso dopo quasi un anno, esce su una carrozzina e con un’idea. Nel 2013, grazie alla sua competenza e ai pezzi che forgia personalmente nella sua officina, questa idea prende forma e nasce la prima carrozzina sportiva interamente prodotta a Buttigliera D’Asti. Si chiama Advantage: «Per brevettarla mi occorreva prima fondare un’azienda», prosegue. Assieme alla carrozzina nasce la Lab3.11. Dove «lab» sta per laboratorio, «3» per terzo piano e «11» l’interno, cioè le coordinate della stanza d’ospedale dove la carrozzina è stata progettata.
Dopo tre anni Costantino si alza dalla sedia a rotelle e inizia a camminare con il bastone. Ancora oggi, i dolori ogni tanto tornano e quando è stanco usa la carrozzina, ma non smette di andare avanti. «Qualche anno dopo – racconta – incontro Giulia Capocci, numero quattro del ranking mondiale del tennis paralimpico e le propongo di provare un nuovo prototipo di carrozzina sportiva». Giulia parte da Arezzo per Torino, con tanto sano scetticismo, ma dopo la prova i dubbi svaniscono. «Voglio giocare con questa» sentenzia l’atleta. Nel 2019 partecipa al grande slam: Australian Open, Roland Garros, Wimbledon e Us Open. «Fu un anno fenomenale – dice Costantino – accompagnammo Giulia sui campi di tutto il mondo». Nasce un’amicizia. La tennista, dopo il ritiro, inizia a collaborare con la Lab3.11 e lo fa tutt’ora: segue l’estero e il commerciale. Adesso sono ben tre i tennisti paralimpici ai primi posti del ranking mondiale che utilizzano le carrozzine nate in una stanza d’ospedale: Gustavo Fernandez (3°), Martin De La Puente (4°), Stephane Houdet (7°). Ma non sono i soli. «Costruiamo e esportiamo ausili in tutto il mondo – dice Perna – siamo la Ferrari piemontese delle carrozzine». Dalle Far Oer, alle Falkland, in California, le richieste arrivano da ovunque. Arriva anche il cinema: «Un giorno ricevo la chiamata del regista Riccardo Milani che stava progettando il rifacimento di un film franco-belga del 2018, “Tout le mond Debout"». Una storia d’amore tra sport e disabilità. Milani voleva i dettagli, voleva l’accuratezza, voleva l’esperienza di vita. Costantino gliela fornisce: «Abbiamo collaborato a tutto tondo alla realizzazione del film, mi hanno dato anche la piccola parte dell’allenatore della protagonista». La protagonista è Miriam Leone, partecipa anche Pierfrancesco Favino e nasce «Corro da te», uscito nella sale cinematografiche nel marzo di un anno fa. «Ricordo con gioia le lezioni di tennis che impartimmo a Miriam seduta sulla carrozzina: il film doveva essere realistico e lo fu».
Costantino non dimentica nessuno. Non può farlo. «Forniamo le nostre carrozzine alle scuole del Cremonese – racconta Costantino – per un progetto didattico». Nessuno deve rimanere indietro e troppo spesso i ragazzi con disabilità non possono partecipare alle lezioni di educazione fisica per mancanza di ausili. Adesso, nelle scuole di Cremona, non è più così. Divisi in quattro elementi, di cui uno su una carrozzina e gli altri tre no, tutti fanno sport insieme. Con un risvolto ancora più importante: quando le carrozzine non sono utilizzate restano in palestra e vengono usate da tutti. «Grazie ai loro docenti – racconta Costantino – i ragazzi si mettono nei panni di chi le deve usare per forza: una grande lezione di vita e di empatia». Da questa collaborazione nasce un progetto, pubblicato anche sulla piattaforma del ministero dell’Istruzione. «La malattia non deve impedire a nessuno di vivere: per me è stata la svolta per cominciare di nuovo a farlo – racconta Costantino – questa è la grande lezione che ho imparato, quattordici anni fa, quando sono rinato». —