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 2024  marzo 31 Domenica calendario

Intervista a Francesca Fagnani

Dopo l’exploit dell’anno scorso a Sanremo come co-conduttrice al fianco di Amadeus, la successiva promozione in prima serata, il boom sui social e la relativa conquista di un pubblico giovane, Francesca Fagnani il 2 aprile torna su Rai2 con Belve e il 30 aprile pubblicherà Mala, il suo primo libro inchiesta sulla criminalità organizzata. Insomma, non si ferma un attimo. Si è anche messa a fare kickboxing.
Meglio saper difendersi?
«Nooo... (ride, ndr). Non c’è bisogno. Mi alleno tre-quattro volte a settimana. Fa benissimo a braccia, gambe e addominali. Per qualche mese ho provato con il pugilato, però mi faceva male la spalla sinistra e ho mollato. Così ho imparato a dare bei calcioni».
Nella prima puntata c’è Matteo Salvini: gli ha chiesto se apprezzò il selfie con cui nel 2018 la sua ex, Elisa Isoardi, fece sapere che la loro storia d’amore era finita?
«Certo, ma per sapere la risposta dovrà aspettare martedì».
Lei l’avrebbe mai fatta una foto come quella?
«No, mai. Sui social metto solo cose di lavoro».
Salvini ha posto condizioni?
«Nessuna. Non ha chiesto di leggere prima le domande né di fare tagli. È stato impeccabile. Uno dei pochi politici
(La Russa, Renzi, Raggi, ndr) ad aver accettato il mio invito».
Salvini l’ha sorpresa?
«Sì. Umanamente sì, è molto meglio di quello che sembra. È stato simpatico e mai arrogante. Ho invitato anche Conte e Schlein, senza riuscirci».
Il premier Meloni nel 2018 disse di sì: ha provato a fare il bis?
«Certo. Ma per ora non ce la fa. L’altra volta fu generosa, confessò di essere molto gelosa».
Quindi ora la prima domanda sarebbe sul suo ex Andrea Giambruno?
«Non sarebbe la prima ma sicuramente qualcosa le chiederei».
Il 2 aprile ci sarà anche Carla Bruni: le ha detto la verità sulle sue canzoni?
«Nooo... (ride, ndr). Non sono male. Io le metto, ogni tanto, anche sulle stories di Instagram».
Chi le invidia dei suoi tanti amori, veri o presunti che siano: Eric Clapton, Donald Trump, Mick Jagger, Kevin Costner, Nicolas Sarkozy...?
«Credo che tanti non siano veri, come Trump. Comunque non ho dubbi: Mick Jagger».
Carla Bruni la caduta di Sarkozy e il cambio di status come li ha vissuti?
«Mi ha detto che tutti e due sono molto più felici ora di prima. E quando Sarkozy non è stato rieletto lei ha tirato un sospiro di sollievo».
Quali sono gli ospiti che funzionano di più?
«Quelli che hanno una vita piena, i simpatici e gli antipatici. Alessandro Di Battista mi ha detto che dopo Belve ha ricevuto questo messaggio: “Lo sai che mi stai meno sulle pa...?"».
In assoluto il più noioso?
«Non è gentile dirlo ma Raoul Bova. Se uno non vuole parlare diventa noioso».
Di recente ha detto che finché andrà bene farà “Belve”, senza cambiarlo ma cercando di migliorarlo: come?
«Stavolta con la musica. La prima puntata ci sarà Paola Turci che interpreterà una canzone romanesca alla Gabriella Ferri. Nelle successive canteranno ospiti non professionisti, soprattutto attori, ma non solo loro».
Torna al Nove sì o no? Laura Carafoli, il grande capo di Warner Bros. Discovery, l’ha chiamata?
«Mai. Altri l’hanno fatto non lei del Nove».
Quindi l’anno prossimo dove andrà?
«Non mi pongo il problema. Per adesso voglio soltanto fare una buona stagione».
Il 9 aprile intervisterà Fedez, che l’anno scorso fu bloccato dai vertici Rai dopo il caso del bacio di Rosa Chemical a Sanremo. Lei si disse contraria e subito si parlò di un suo trasloco altrove, tant’è vero che l’ad Roberto Sergio disse ironicamente che per impedirlo le avrebbe bucato le ruote dell’auto: poi, cosa è successo?
«Sono stata messa nelle migliori condizioni di lavorare. Ho avuto lo studio a disposizione per tanti giorni. Non mi posso lamentare. Sarei ingenerosa se lo facessi».
Com’è allora che il 30 aprile pubblica un libro inchiesta come “Mala”, dedicato a criminali vari, fra cui anche Fabrizio Piscitelli detto Diabolik, e non lo fa per Rai Libri ma per Sem? Non aveva trovato l’accordo?
«È un progetto a cui tengo tantissimo. Con il nuovo direttore Roberto Genovesi mi piacerebbe in futuro farne un altro, ma per questo alla fine ho preferito lavorare con un amico come Michele Rossi, direttore editoriale Sem ed editor di Feltrinelli. Sto aspettando che la Rai mi dica come restituire i soldi dell’anticipo che ho incassato».
Dal libro vorrebbe farci anche un film, una serie o un documentario, vero?
«Certo. Perché no?».
Facciamo un passo indietro: Chiara Ferragni l’ha invitata?
«Certo. Mi ha detto che doveva pensarci. Non l’ho più sentita».
Il suo stile ormai è noto: qualcuno recita?
«Qualcuno ci prova all’inizio, ma farlo per quaranta minuti, guardandosi negli occhi, è difficile. E poi il video non mente. Mi fanno ridere quelli che non sanno dire un loro difetto senza capire che se lo facessero tutto il resto sarebbe più credibile».
Il suo difetto più grande?
«Una certa prepotenza e un modo poco diplomatico di gestire i rapporti».
Nella sua vita di coppia è cambiato qualcosa da quando è diventata così popolare?
«Per me no, ma forse dovrebbe chiederlo a Enrico (Mentana, ndr)».
È la sua intervista.
«Certo. Di sicuro è cambiato il tempo e la concentrazione. Siamo presi da mille cose».
Ho visto una sua foto da giovane con i capelli scuri: perché a un certo punto è diventata bionda?
«Io nasco e cresco bionda, poi all’improvviso sono diventata castana. È stato un trauma (ride, ndr). Così da bionda dentro e basta sono tornata a essere bionda anche fuori».
A Maria Volpe del Corriere della Sera ha detto di non aver mai pensato di invitare Mentana perché “non mi pare che porti tanto bene intervistare i fidanzati...”. La battuta era riferita a Nunzia De Girolamo e al marito Francesco Boccia, che lei intervistò nella prima puntata del suo sfortunato “Avanti popolo” su Rai3, giusto?
«Certo».
Che ne pensa di questi percorsi dalla politica al giornalismo?
«Non commento i percorsi degli altri. Ognuno ha il suo».
Da quando è così esposta è più corteggiata di prima?
«Non mi posso lamentare. Si entra in contatto con più persone e quindi si amplia la platea. È una questione di statistica».
Suo padre ha lavorato per anni nella Gendarmeria Vaticana: lei crede in Dio?
«Sì. Ho la necessità di farlo. L’idea di non rivedere, un giorno, mia madre per me è insostenibile. Penso spesso a lei».
Cosa la attrae del mondo criminale?
«A un magistrato che anni fa me lo chiese dissi che evidentemente ho un io antisociale molto forte rovinato da un’educazione borghese che mi ha tarpato le ali...».
Qual è allora la cosa più illegale che ha fatto?
«Guidando e guardando il cellulare un giorno ho preso la ruota parcheggiata storta di un’auto che mi ha fatto da trampolino e così ho cappottato tre volte. Poteva finire malissimo, invece ho rimediato solo qualche cicatrice sul braccio e la schiena. Avevo più o meno 30 anni».
E se non fosse illegale che cosa farebbe?
«Entrare nei telefoni degli altri».