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 2024  marzo 29 Venerdì calendario

Biblioteche Usa nella bufera


Nell’era digitale, tra diffusione dei testi elettronici e cambiamento delle abitudini di lettura, le «cattedrali dei libri» sembravano in pieno declino, almeno negli Usa. Invece, dopo una crisi iniziale, le 123 mila biblioteche pubbliche americane hanno vissuto una rinascita grazie alla loro parziale trasformazione in erogatrici di servizi sociali. In molte cittadine questi templi della cultura, unico centro della comunità aperto al pubblico, sono diventati anche il luogo dove fare il test per il Covid, dove il migrante viene aiutato a preparare la domanda d’asilo e il disoccupato a cercare lavoro. Nelle aree più problematiche del Paese ci sono anche biblioteche che danno momentanea assistenza agli homeless e si trasformano in rifugio durante gli uragani o quando ci sono ondate di caldo estremo.
Negli ultimi due anni, però, in vaste parti dell’America questi centri hanno perso l’immagine di benemeriti community centers per diventare l’epicentro delle guerre culturali tra una destra conservatrice influenzata dalle idee sempre più radicali dei trumpiani e dall’integralismo evangelico e, sull’altro fronte, una sinistra accusata di statalismo e diffusione, anche tra i più giovani, di idee sul razzismo e sulle diversità sessuali lontane dalla cultura prevalente in quelle regioni. Prima la rivolta contro mascherine e lockdown delle scuole durante la pandemia. Una scintilla ideologica divenuta fuoco con l’onda delle leggi e dei rinnovi dei consigli scolastici che in molti Stati, dalla Florida al Texas, hanno proibito, nell’istruzione pubblica, lezioni di educazione sessuale non tradizionali e insegnamenti considerati «divisivi» sul razzismo. Un’onda rapidamente passata dalle scuole alle case pubbliche dei libri: bibliotecari contestati e, a volte, minacciati solo per il fatto di avere nei loro scaffali libri sui transessuali o sulle eredità dello schiavismo che molti vorrebbero vedere messi al bando.
Battaglie locali ma anche reti federali strappate: molti Stati, dal Texas al Montana hanno rotto tutti i rapporti con l’American Library Association, che per 150 anni ha addestrato i bibliotecari e dato assistenza a queste strutture pubbliche. Non ha aiutato il fatto che la sua presidentessa si sia dichiarata lesbica e marxista (ci sono Stati dell’Unione che vietano il conferimento di incarichi pubblici a comunisti).