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 2024  marzo 24 Domenica calendario

COSA NON TORNA NELLA STRAGE AL “CROCUS CITY HALL” DI MOSCA – AI FUNERALI DI NAVALNY C'ERANO AGENTI DI SICUREZZA OVUNQUE. SUL LUOGO DELL'ATTACCO, NONOSTANTE GLI AVVERTIMENTI AMERICANI ALLA RUSSIA DI UN IMMINENTE ATTENTATO TERRORISTICO, NON C'ERA UN POLIZIOTTO E LE FORZE DI SICUREZZA RUSSE SONO ARRIVATE SUL POSTO 35-45 MINUTI DOPO L'INIZIO DEGLI SPARI - I TERRORISTI IN 18 MINUTI ERANO STATI LASCIATI LIBERI DI COMPIERE IL MASSACRO (A MOSCA SE FAI UN INNOCUO PICCHETTO ANTI-GUERRA, IN UN SECONDO TI PORTANO VIA)

Ci sono troppi buchi, nell'operato e come nelle dichiarazioni degli apparati di sicurezza russi, per poter credere anche solo minimamente alla loro versione (la cosiddetta «pista ucraina»). […]

Primo buco. Ai funerali di Navalny c'era un agente di sicurezza a persona, circa. Nell'attacco al Crocus – nonostante gli avvertimenti americani alla Russia di un imminente attentato terroristico - non c'era un poliziotto che fosse uno, a detta unanime dei testimoni superstiti, e le forze di sicurezza russe - secondo diverse fonti convergenti - sono arrivate sul posto con […] 35 e i 45 minuti dopo l'inizio degli spari. C'è chi dice un'ora. I terroristi in 18 minuti erano stati lasciati liberi di compiere tutto (a Mosca se fai un innocuo picchetto anti-guerra, in un secondo ti portano via).

Secondo buco. Le porte del Crocus erano tutte chiuse dall'interno tranne una, ha rivelato Mash, un canale molto informato sugli apparati. Il che ha reso la sala una trappola mortale (per certi versi, come accadde – in circostanze però significativamente differenti – al teatro Dubrovka, dove peraltro le forze speciali sono accusate di aver usato il fentanyl).

Terzo buco. La propaganda russa sostiene che i terroristi hanno cercato di nascondersi in Ucraina. Ma alle 9 di mattina di ieri ora di Mosca, Baza – altro canale vicinissimo alle agenzie di sicurezza – aveva riferito che l'auto con i sospetti era stata fermata vicino al villaggio di Teply – regione di Bryansk, ma a soli 16 km dal confine con la Bielorussia. […] Peraltro: qual posto peggiore per fuggire che il confine più militarizzato attualmente di tutta la Russia? Non sta in piedi.

Quarto buco. La targa dell'auto ricercata, spacciata inizialmente per ucraina, era in realtà una foto tagliata di una targa bielorussa.

Quinto buco. I testimoni oculari sopravvissuti alla strage raccontano: nessuno ci aiutava, neanche all'esterno. In particolare, uno di loro ha lamentato, parlando con TvRain, che «le auto non si fermavano sulla strada, nessuno era disposto ad aiutare la folla in fuga dall'attacco». […]

Sesto buco. Il Crocus City hall, in una buona parte, non era nemmeno accatastato come edificio completato, e quindi soggetto a verifiche anti-incendio. Lasciar tenere lì un concerto con circa 6200 posti venduti e sold out), in giorni in cui esistevano precisi avvertimenti – americani e di altri sette servizi occidentali – dell'imminenza di un attacco terroristico «in sale da concerto e luoghi di raduni», è o un suicidio operativo, o una sciatteria così incredibile da sembrare deliberata.

Settimo buco. I leaks dei terroristi arrestati. In Russia esiste una quantità enorme di database leakati, […] e diverse informazioni riservate sono trapelate su viaggi, procedimenti amministrativi subìti, multe, auto registrate, dei sospetti terroristi. Ebbene, dei quattro accusati emergono tracce di viaggi nella capitale del Tagikistan. Di vita vissuta a Yaroslavl in Russia, di ingressi in Russia dal Kazakistan, tracce nel villaggio di Konovalovka (regione di Samara), registrazioni nella città di Kurgan, lavori svolti in Bashkortostan. Nessuno ha nessuna traccia ucraina. Di un quinto, Muhammad Faizov, presunto membro dell'Isis-K, è stato ritrovato tutto il profilo V Kontakte, dove scrive in russo o arabo frasi di zelo religioso («Oh Dio, proteggici da tutte le afflizioni di questo mondo dal tormento della tomba e dal tormento dell'Aldilà»), ma di Ucraina non c'è traccia alcuna. Zero.