il Fatto Quotidiano, 24 marzo 2024
Angelucci vuole spostare la sede di Agi a Milano
Lo sciopero di due giorni dei giornalisti dell’Agi e le proteste dei partiti di opposizione non hanno fermato l’affare che dovrebbe portare l’agenzia di stampa dell’Eni nella galassia di Antonio Angelucci, deputato della Lega, immobiliarista e già editore di Libero, Il Giornale e Il Tempo.
Mentre la redazione resta in stato di agitazione e potrebbe proclamare nuovi giorni di sciopero all’inizio della prossima settimana, emergono nuovi dettagli sull’affare. L’acquisto di Angelucci fa parte di una strategia editoriale che è stata avallata anche da Giorgia Meloni, l’accordo sarebbe stato definito nel corso di una cena a cui hanno partecipato lo stesso Angelucci, Claudio Granata (capo del personale di Eni), Mario Sechi e Rita Lofano. Ovvero l’ex direttore di Agi e l’attuale direttrice dell’agenzia, legati da una profonda collaborazione professionale.
La firma del preliminare di accordo (si parla di una cifra tra i 30 e i 40 milioni) era prevista entro Pasqua, ma il trambusto seguito alla pubblicazione della trattativa sui giornali potrebbe farla slittare di qualche settimana. L’obiettivo delle parti resta concretizzare il cambio di proprietà all’inizio del 2025.
Un’altra circostanza alimenterà lo scontro tra Angelucci e i giornalisti di Agi: il ras delle cliniche private avrebbe pianificato di portare la redazione di Agi a Milano, lasciando a Roma solo il servizio politico.