Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2024  marzo 24 Domenica calendario

Poche tasse per ville milionarie. I figli di Berlusconi pagano 420 mila €

Da Antigua a Lesa, sul lago Maggiore. E poi Lampedusa e Milano. Gli immobili di proprietà diretta di Silvio Berlusconi sono passati di mano, un tesoretto finito ai figli che a fronte di dimore che sul mercato potrebbero valere decine di milioni di euro, pagheranno in Italia poco più di 400 mila euro di imposte. Tutto secondo la legge, certo. Ma l’ultimo lascito dell’ex Cav mostra quale paradiso fiscale sia l’Italia in tema di successioni, dove le imposte sono tra le più basse d’Europa. D’altronde quella dell’ex premier è l’eredità più ingente degli ultimi anni, seconda solo a quella di Leonardo Del Vecchio, patron di Luxottica, deceduto nel 2022.
Berlusconi è morto il 12 giugno 2023. Il 16 gennaio è stato depositato al catasto il certificato di dichiarazione e pagamento di imposta per quelli che sono gli immobili che erano intestati a lui come persona fisica e ora sono divisi tra i cinque figli. L’atto non riguarda le dimore sotto il controllo delle società immobiliari raggruppate nella Idra Immobiliare, che ora la famiglia ha deciso di trasferire alla Fininvest Real Estate per circa 400 milioni. Parliamo ad esempio delle ville più famose, come San Martino ad Arcore, quartier generale del berlusconismo e dove oggi vive l’ultima compagna, o Villa Belvedere a Macherio, dove Berlusconi nel 1994 registrò il famoso videomessaggio del “miracolo italiano” in cui annunciava l’ingresso in politica. E rientra nel patrimonio della Idra anche Villa Certosa (Porto Rotondo), vero gioiello del patrimonio immobiliare del leader di Forza Italia. Su alcune proprietà sarebbe stato trovato un accordo tra i cinque figli: Barbara avrebbe intenzione di acquistare la villa di Macherio, Pier Silvio Villa Grande a Roma.
Altri immobili tra Milano, Lesa e poi Antigua erano invece direttamente intestati a Silvio Berlusconi. Dopo la sua morte sono state stabilite le quote di proprietà per ciascun figlio: 26% ciascuno a Marina e Pier Silvio, 16% a testa a Barbara, Luigi ed Eleonora. Parliamo, tra gli altri, di appartamenti a Milano, nel semi-centrale viale San Gimignano: un sesto piano, 14 vani, valore catastale 428.185 euro; un altro di 4 vani, e poi magazzini e autorimesse. C’è poi la villa a Lampedusa, quella che l’ex premier comprò nel 2011 per dimostrare che l’isola doveva diventare meta turistica e non solo di sbarchi. Il valore catastale della villa, riportato nel documento, è di 157.642 euro per 9,5 vani: si tratta del parametro usato per calcolare le imposte, che parte dalla cosiddetta “rendita catastale” e non è neanche lontanamente sovrapponibile al valore di mercato, considerato anche il mancato aggiornamento del catasto italiano. Per dare un’idea, stando ad alcune notizie riportate sulla stampa, la villa di Lampedusa sarebbe già stata venduta all’economista Gianni Profita per 3 milioni (cifra non confermata), a fronte di un valore catastale quasi 20 volte inferiore. E ancora. Nell’eredità ripartita tra i figli c’è anche Villa Campari a Lesa, sulla sponda piemontese del Lago Maggiore, acquistata da Berlusconi nel 2008: 30 stanze, un parco secolare e un porticciolo. Valore catastale: circa 1 milione di euro, che potrebbe essere lontano anni luce da quello di mercato. Secondo l’accordo tra fratelli, potrebbe essere acquistata da Marina. Tra le proprietà c’è anche un’abitazione “ultrapopolare” a Trieste, due stanze, che era un atelier del pittore triestino Glauco Dimini il quale, scomparso nel 2015, decise di lasciarlo in eredità all’ex premier. Nella lista, l’immobile di maggiore valore è la villa di Antigua, nei Caraibi – 12 milioni – ma solo perché, trattandosi di dimora all’estero, è servita una perizia.
Tirate le somme, il valore degli immobili inserito nel documento è di 14 milioni: due per quelli in Italia e 12 per quello di Antigua. Sui primi i Berlusconi hanno dovuto pagare il 3% di imposta ipotecaria e catastale: 63.728 euro. Su tutti è dovuta invece l’imposta di successione, non menzionata nel documento: il 4% con franchigia di 1 milione per ogni figlio (106 mila euro per Marina e Pier Silvio, 50 mila a testa per gli altri) e si arriva a 360 mila euro. Alla fine le imposte ammontano a poco più di 420 mila euro, a fronte di una fortuna immobiliare passata di mano che a valori di mercato potrebbe valere decine di milioni.