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 2024  marzo 24 Domenica calendario

LA LEGGE DEL TAGLIONE DI PUTIN: ORECCHIO CHIAMA ORECCHIO – I SOLDATI RUSSI HANNO ARRESTATO UN PRESUNTO TERRORISTA DELLA CROCUS CITY HALL DI MOSCA, GLI HANNO TAGLIATO L’ORECCHIO DESTRO E L’HANNO COSTRETTO A MANGIARLO – LE QUATTRO PERSONE FERMATE SONO IL CAPRO ESPIATORIO PERFETTO: IMMIGRATI DEL TAGIKISTAN E POVERI IN CANNA, SI SONO FATTI RECLUTARE DA ANONIMI "PREDICATORI" PER APPENA 5MILA EURO... -

https://video.repubblica.it/dossier/crisi_in_ucraina_la_russia_il_donbass_i_video/attacco-a-mosca-arrestato-secondo-terrorista-tagliano-orecchio-e-glielo-fanno-mangiare/465517/466474 ATTACCO A MOSCA, ARRESTATO SECONDO TERRORISTA. IL VIDEO SHOCK: TAGLIANO ORECCHIO E GLIELO FANNO MANGIARE Estratto da www.repubblica.it

Un video di pochi secondi pubblicato sui social media e rilanciato dai canali Telegram del media indipendente russo Meduza e del sito bielorusso Nexta mostra quello che viene presentato come l'arresto di uno dei sospettati dell'attacco terroristico al Crocus City Hall di Mosca.

Nel filmato shock, uno dei soldati taglia l'orecchio destro all'uomo e lo costringe a mangiarlo. […] Meduza scrive che il breve video è stato diffuso da canali Telegram russi: "La registrazione di 24 secondi mostra un uomo in abiti mimetici che tiene l'arrestato a terra, poi gli punta un coltello all'orecchio destro e ne taglia un pezzo. Quindi l'ufficiale tenta più volte di mettere il pezzo di orecchio tagliato nella bocca del sospetto terrorista, dopodiché lo colpisce in faccia". […]

I TAGIKI PUNITI COL TAGLIO DELL'ORECCHIO E LA DUMA INVOCA: "PENA DI MORTE" Estratto dell’articolo di Anna Zafesova per “La Stampa”

Un uomo viene schiacciato a terra, e una mano armata di coltello gli taglia con un colpo solo un pezzo di orecchio e cerca di infilarglielo in bocca. La vittima prova a sputarlo, fuori campo si sentono risa. Un altro video mostra un uomo con la testa fasciata come un uovo di Pasqua, il sangue che gli inzuppa la maglietta dal lato destro, e l'interrogatore gli intima di rispondere perché «ti è rimasto ancora un orecchio».

Poche ore dopo che il video ha sconvolto il segmento russo di Internet, il canale Telegram di TopaZ, al secolo Evgeny Rasskazov, un militante del gruppo neonazista "Rusich", ha messo all'asta il coltello «tagliaorecchio» insanguinato, sostenendo che a tenerlo è la mano di un suo follower, e promettendo di versare parte dei soldi ricavati – attualmente tre mila euro, ma il tetto massimo dell'offerta è di 100 mila – in beneficenza per le vittime della strage nel centro Crocus.

[…] Esibire le facce degli arrestati con evidenti segni di pestaggi è una consuetudine dei programmi di cronaca nera, ma il taglio dell'orecchio è qualcosa di inedito, che esce direttamente dalle leggende oscure della guerra.

A torturare l'arrestato sono uomini in uniforme, forse agenti russi, forse ceceni del battaglione Ahmat, il corpo scelto di Ramzan Kadyrov. È una strana alleanza, quella tra i musulmani ceceni, i suprematisti bianchi russi e i reparti d'assalto dei servizi russi, ma sembra che l'operazione per catturare i quattro sospetti terroristi in fuga abbia coinvolto decine di uomini (più i bielorussi che vantano di aver contribuito a bloccare la cellula).

È una vittoria che ha molti padri, e quattro volti (anche se la Bbc sostiene che almeno altri due attentatori sarebbero morti dentro il Crocus, e di essere in possesso del documento di uno di loro), pesti, insanguinati, terrorizzati, dei tagiki che confessano di essere stati reclutati dall'Isis per uccidere il maggior numero di russi nel minor tempo possibile.

Le lunghe ore di attesa per una dichiarazione di Vladimir Putin erano state verosimilmente dedicate dal Cremlino a scegliere dove dirigere l'odio che si sarebbe potuto distillare dalla carica di paura e rabbia che Mosca sta provando. La pista ucraina […] era una scelta quasi scontata, già anticipata da propagandisti altolocati.

Ma anche se Putin sta attento a indicare gli ucraini – almeno per ora – come solo dei complici di «terroristi che non hanno nazionalità», i volti, e i nomi, degli arrestati parlano da soli, e rappresentano un capro espiatorio perfetto per molti russi. Il tagiko, l'immigrato (clandestino o legale) dall'Asia Centrale, il "nero", la mano d'opera più numerosa, sfruttata e peggio pagata della Russia, l'esercito di spazzini, muratori, tassisti e scaricatori che in cambio di pochi euro accetta lavori che i russi considerano troppo sporchi e poveri.

Sono i protagonisti principali delle morti in cantiere, delle aggressioni dei naziskin, e dei micro-scontri di civiltà con i russi, e le russe, e eventuali misure contro l'immigrazione – probabilmente devastanti per una economia già a corto di braccia di maschi mandati in guerra – verrebbero applaudite fragorosamente da milioni di elettori. Un pericolo che probabilmente è stato già colto da qualcuno al Cremlino, almeno a giudicare dal rapper pro-putiniano Timati che ha fatto appello contro il montare dell'odio interetnico: «I tagiki non hanno nessuna colpa di quello che hanno fatto questi bastardi».

Restano molte domande, per esempio, perché i membri dei commando hanno utilizzato per una fuga di 400 chilometri la stessa auto già segnalata al Crocus, e come mai si sono fatti reclutare da anonimi "predicatori" che li avrebbero «contattati in chat su Telegram» per appena 5 mila euro «versati sulla mia carta».

Resta il contrasto stridente tra gli arrestati, giovanotti magri che a malapena parlano russo, aspiranti tassisti e mancati parrucchieri, collezionisti di ordini di espulsione e di pignoramenti per debiti di poche decine di euro, e i commandos spietati che poche ore prima avevano ucciso quasi 150 persone in un blitz di appena 18 minuti, maneggiando i mitra con la sicurezza che viene soltanto da una lunga esperienza militare. La Russia ferita però non ha bisogno di domande, ma di risposte, e di certezze […]