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 2024  marzo 21 Giovedì calendario

CIAK! C'E' UNA “TALPA” SUL SET BLINDATISSIMO DI PAOLO SORRENTINO – PARLA IL CHIRURGO ESTETICO GIUSEPPE SITO, CHE PER TRE GIORNI HA FATTO LA COMPARSA PER LA NUOVA PELLICOLA DEL REGISTA PREMIO OSCAR, “PARTHENOPE”: “MI AVEVANO DETTO CHE PAOLO È MANIACALE ANCHE CON LE COMPARSE. VERISSIMO. C’ERANO 24 MILA ABITI PRONTI PER ESSERE INDOSSATI” – I CIAK PER UNA SCENA CORALE DI BALLO “IN UNA BELLISSIMA VILLA SUL MARE A POSILLIPO, CHE ERA APPARTENUTA AD ACHILLE LAURO. C’ERANO 100 PERSONE AL LAVORO, OGNI SCENA POTEVA ESSERE RIPETUTA ANCHE 10-12 VOLTE. C'ERANO REGOLE SEVERISSIME: NIENTE FOTO E...” -

C’è fitto mistero intorno al nuovo film di Paolo Sorrentino di cui si conosce solo il titolo provvisorio: Parthenope. A rivelarne in anteprima alcuni dettagli al settimanale OGGI, nel numero in edicola da giovedì 21 marzo, è il chirurgo estetico Giuseppe Sito, che sul blindatissimo set è rimasto tre giorni in qualità di comparsa.

«Cercavano dei volti da nobili decaduti napoletani… Mi avevano detto che Paolo è maniacale e preciso anche con le comparse. Verissimo. Pensate che c’erano circa 24 mila abiti pronti per essere indossati. Dovevo indossare lo smoking, ma mi sono portato il mio da casa».

Sito già conosceva Sorrentino perché «la casa in montagna dei suoi genitori era porta a porta con quella di mio zio. Sì, proprio la casa della tragica disgrazia che uccise Sasà e Tina, papà e mamma di Paolo, quando lui aveva appena 15 anni (avvelenati dal monossido di carbonio di una stufa, ndr). Fu mio cugino a scoprire cos’era successo».

Il ciak è arrivato a luglio, a Posillipo «in una bellissima villa sul mare che era appartenuta ad Achille Lauro, l’armatore, non il cantante. A quel punto sembravo il Conte di Montecristo, perché mi avevano detto di non tagliarmi più la barba. Sul set c’erano 100 persone al lavoro, con regole severissime: niente foto e non interrompere per nessuna ragione la scena che si stava girando. Ogni scena poteva essere ripetuta anche 10-12 volte e l’ultimo giorno abbiamo lavorato dalle 17.30 alle 6 del mattino successivo. Era una scena corale, nel salone delle feste. Ci hanno detto: “Adesso sentirete una musica, mettetevi tutti a ballare“».

Sito racconta che quando Sorrentino lo ha visto tra le comparse «mi ha riconosciuto, ci siamo abbracciati e baciati. Lui stava sempre col sigaro, in bermuda. Capirete, c’erano 34 gradi all’ombra».

Il medico ha fatto anche una scena da solo: «Dovevo salutare Peppe Lanzetta, che nel film è un uomo di chiesa. All’ultimo momento Sorrentino gli ha fatto pronunciare una frase molto particolare: “Ricordatevi che a Dio il mare non piace. Non gli piace”».