Corriere della Sera, 20 marzo 2024
Scarpe sul tavolo e cartellini rossi. Tutti gli show di «Brad» Ciocca
Angelo Ciocca, detto il «Brad» (inteso come Pitt) del Pavese, è uno di quei leghisti che ne spara una più grossa dell’altra. Un eurodeputato «Gian Burrasca» per antonomasia, che dà fastidio persino in casa sua, cioè la Lega. Che però non può farne a meno. Matteo Salvini aveva provato a metterlo ai margini, poi però ha capito che, specie quando sei in crisi di consensi, sarebbe stato suicida non ricandidare uno che nel 2019 portò a casa la bellezza di 90 mila preferenze, nel collegio Nord-Ovest. «Brad» Ciocca, in Europa, ne ha combinata una dopo l’altra. Nel febbraio 2018, contro l’abolizione dell’ora legale, si presentò in Aula a Strasburgo con un gigantesco orologio. Nel 2014 prese a martellate una slot machine per dire basta al gioco d’azzardo. A ruota calpestò – «con una suola made in Italy» – la relazione di Pierre Moscovici subito dopo che il commissario Ue agli Affari economici aveva bocciato la manovra italiana. «Fermiamo l’aumento dei tassi d’interesse che strangolano la gente», gridò poi sventolando un cappio davanti alla presidente della Bce, Christine Lagarde. L’ultimo show risale a una settimana fa, quando a Strasburgo ha sventolato un cartellino rosso, con tanto di fischietto, contro «questa Europa che strozza famiglie e imprese». Nell’autunno 2022 si schierò al fianco di Bossi nella crociata anti Salvini del «Comitato Nord». Il «facite ammuina» funzionò ancora. Il leader «Matteo» andò sì su tutte le furie. Ma quella di «Brad» era tutta strategia. E ora «Matteo», realpolitik alla mano, è costretto a ricandidarlo. Ma «Brad» Ciocca, e non solo lui, ha un’ultima crociata da combattere. L’obiettivo è ancora una volta «casalingo»: il generale Roberto Vannacci, che se candidato davvero nel Nord-Ovest rischierebbe di dragare troppi voti agli eurodeputati uscenti.