Il Messaggero, 20 marzo 2024
Brevetti, l’Italia è al top in Europa ma pochi sono depositati da donne
ROMA E pensare che tutto è iniziato dalla Repubblica di Venezia, dove alla fine del 1400 è entrata in vigore la prima legge europea sulla proprietà industriale, legge che portò nel giro di tre secoli a circa duemila brevetti concessi. Insomma, il “copyright” gli italiani lo hanno nel sangue: nel 2023 sono state oltre 5.000 le domande depositate dall’Italia all’Ufficio brevetti europeo, +3,8% sull’anno precedente, un record assoluto per il nostro Paese. L’Italia sale così al quinto posto in Europa nella classifica dei brevetti. Tuttavia, la quota di brevetti rosa resta ridotta: solo nel 23% dei casi le domande arrivano da una realtà guidata da una donna, contro il 27% della media europea. LE SCELTEI settori trainanti sono quelli dell’handling che comprende le tecnologie di imballaggio delle merci e i nastri trasportatori dei trasporti e delle tecnologie mediche. Le aziende tricolori da cui proviene il maggior numero di richieste di brevetto sono Coesia, specializzata in soluzioni industriali e di imballaggio, Ferrari e Iveco Group. «Si tratta di un ottimo segnale per l’Italia, che conferma un trend di crescita importante, del 38% in dieci anni, ben più alto della media europea e mondiale», ha sottolineato Roberta Romano-Götsch, Chief sustainability officer dell’Ufficio brevetti europeo. Analizzando il rapporto pubblicato da quest’ultimo, emerge che il settore che in Italia ha visto una maggiore crescita di richiesta di brevetti nel 2023 è quello dei macchinari elettrici, degli apparati e dell’energia (+15% rispetto al 2022). Sono infatti moltissime le invenzioni depositate relative alle tecnologie per l’energia pulita. E ancora. Sono tre le regioni italiane che figurano tra le venti più innovative dell’Unione europea: in testa troviamo la Lombardia (all’undicesimo posto), seguita da Emilia-Romagna e Veneto. «Le analisi sui brevetti ha spiegato Roberta Romano-Götsch sono una sorta di antenna per intercettare le future innovazioni, un ottimo indicatore per comprendere dove si sta muovendo l’innovazione e dove va il Paese». L’Italia, che nel 2023 ha totalizzato per l’esattezza 5.053 domande di brevetti, è arrivata addirittura a conquistare l’undicesimo posto nella classifica mondiale delle nazioni più innovative. A livello Ue, come detto, siamo in quinta posizione, dietro a Germania (24.966 domande), Francia (10.814), Paesi Bassi (7.033) e Svezia (5.139). Bene il Politecnico di Milano, unica università ad aver conquistato la top 10 dei brevetti in un Paese europeo. «Significa che sta prendendo piede anche in Italia una maggiore comprensione sull’importanza dei brevetti non solo per la protezione intellettuale, ma anche per aumentare le possibilità di accesso a fondi e investitori per la ricerca scientifica», ha spiegato la Chief sustainability officer dell’Ufficio brevetti con sede a Monaco, in Germania.