ItaliaOggi, 16 marzo 2024
Trump a tavola ha i gusti di un ragazzo
Il praegustator, il pregustatore (oppure, più pedestremente, assaggiatore) è quella figure storica incaricata di provare le pietanze prima che venissero servite al sovrano per assicurare che non fossero state avvelenate nel corso della preparazione.
Per quanto non se ne parli più da tempo, le indicazioni sono che il ruolo sia ancora esistente.
Piatti assaggiati prima in cucina in funzione anti-veleno
Si riferisce infatti che i piatti che vengono portati in tavola a Vladimir Putin siano soggetti a questo tipo di prova prima di essere consumati. La pratica è coerente con la caratteristica paranoia politica russa e in qualche modo non sorprende più di tanto.
Gli assaggiatori dei presidenti americani
La questione cresce d’interesse però quando si tratta invece dei presidenti americani, dai tempi di John Kennedy notoriamente a rischio di assassinio.
Usano gli assaggiatori anche loro? Per quanto non si voglia confermare ufficialmente, la risposta pare sia di sì.
È documentato il caso di Barack Obama che (secondo un lancio dell’Agence France Presse dell’epoca) durante una visita in Francia nel 2009, fece assaggiare, prima che gli fossero serviti, i piatti preparati per lui in un ristorante di Parigi.
La cosa irritò immensamente gli chef e lo staff della cucina, i quali però riferirono che il pregustatore per fortuna risultò essere «un uomo molto gradevole e a modo».
Ronald Reagan si sentì male dopo aver mangiato
Che si sappia, la Casa Bianca avrebbe confermato in un’unica occasione (nel 1988) l’esistenza dei food tasters presidenziali. Ciò accadde durante l’amministrazione di Ronald Reagan quando, la sera prima di un incontro programmato con l’allora primo ministro giapponese Takeshita, il presidente americano si sentì improvvisamente male dopo avere mangiato.
Rispondendo ai giornalisti al riguardo, il suo portavoce, Marvin Fitzwater, dichiarò: «Come misura di sicurezza, i pasti del presidente sono di prassi assaggiati in anticipo da un suo assistente».
Da allora, le fonti ufficiali si rifiutano di «confirm or deny», confermare o smentire le notizie della stampa americana riguardo all’impiego sistematico di food tasters. Quello che è certo invece è che i presidenti non vanno a mangiare dove capita.
Le guardie del corpo sorvegliano gli chef
È d’uso che le loro guardie del corpo assistano attentamente alla preparazione in cucina (forse non tanto in funzione anti-veleno quanto per il rischio che qualche oppositore politico sputi nel piatto presidenziale).
Il che ci porta al caso di un’eventuale seconda presidenza Trump… Oltre ad essere senza freni, Donald Trump ha, notoriamente i gusti culinari di un teenager: fast food e ketchup à go-go.
Trump ama gli hamburger e le patatine fritte
Secondo un libro di due ex-collaboratori, David Bossie e Corey Lewandowski: «Sul Trump Force One (l’aereo utilizzato nella sua prima campagna per la presidenza) c’erano quattro gruppi alimentari principali: McDonald’s, Kentucky Fried Chicken, pizza e Diet Coke».
La dieta di Donald Trump potrebbe semplificare il compito dei suoi eventuali pregustatori nel caso venisse effettivamente rieletto alla presidenza: «Di chi è il Big Mac con patatine fritte?» Potrebbe essere di chiunque… Come si farebbe ad avvelenarlo per benino?
Nota Diplomatica