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 2024  marzo 17 Domenica calendario

Leghista sogna il seggio record: 40mila € per un giorno in Aula

La storia ha del surreale. La Lega vuole impedire il subentro in Regione Piemonte di una sua candidata, la quale è pronta a ogni barricata e non si fa fatica a capire il perché: con mezza giornata di lavoro in Consiglio potrebbe portarsi a casa fino a 40 mila euro.
Siamo, appunto, in Piemonte, dove il consigliere leghista Alessandro Stecco si è appena dimesso dopo aver vinto il concorso per fare il primario in un ospedale di Vercelli. Al suo posto, dovrebbe entrare la prima dei non eletti ovvero Michela Rosetta, per anni sponsorizzata da Riccardo Molinari e rimasta fuori dal Consiglio per un soffio, nel 2019. Negli ultimi cinque anni però è successo un po’ di tutto e Rosetta è finita imputata in un’inchiesta sul modo in cui, da sindaca di San Germano, aveva gestito i pacchi alimentari distribuiti ai cittadini durante l’emergenza Covid. Secondo l’accusa, Rosetta aveva privilegiato famiglie “amiche” destinando loro capesante e mazzancolle, a scapito di nuclei più poveri e stranieri rimasti con le briciole. La sindaca si era dimessa e un subentro in Regione adesso, in piena campagna elettorale (in Piemonte si vota il 9 giugno), è percepito dalla Lega come un imbarazzo, al punto che i consiglieri del Carroccio in Regione le stanno studiando tutte per “fregare” Rosetta. Martedì scorso hanno disertato la giunta per le Elezioni che doveva prendere atto del subentro, facendo mancare il numero legale, e la stessa scena potrebbe ripetersi nella seduta convocata per martedì prossimo. Se così fosse, per Rosetta sarebbe un disastro, visto che il Consiglio sta chiudendo i lavori della legislatura e potrebbe non arrivare a fine marzo. L’ex sindaca deve invece sperare che martedì arrivi il parere favorevole della giunta e che poi l’Aula ratifichi il suo ingresso.
A quel punto, appena in tempo per la fine dei lavori, con una o due sedute in Consiglio Rosetta sarebbe a tutti gli effetti in carica per l’ultima parte di marzo, tutto aprile, tutto maggio e, presumibilmente, tutto giugno in attesa che vengano proclamati i nuovi consiglieri (non è da escludere che si vada a luglio inoltrato, visto che di solito ci vuole circa un mese dalle elezioni). Fanno 4 mesi abbondanti: 5 mila euro lordi di indennità ogni 30 giorni, più 3.500 a titolo di rimborso e relativo trattamento di fine rapporto. La calcolatrice racconta di una cifra che può avvicinarsi a 40 mila euro lordi e che, legittimamente, fanno parecchia gola a Rosetta. La quale ne fa anche una questione di principio e – neanche a dirlo – si sente tradita dai vecchi compagni di partito: “La Lega sta avendo un comportamento anti-democratico – protesta col Fatto – perché a prescindere da chi sia il consigliere che deve subentrare non possono impedire la procedura per interessi propri”. Se il diabolico piano del Carroccio andasse a segno, Rosetta è pronta alla battaglia: “Non escludo un ricorso, valuterò insieme al mio avvocato”.