Libero, 17 marzo 2024
Feltrinelli censura il libro di Vannacci
«Il nuovo libro di Vannacci? Lo trova in cassa», tuttalpiù in magazzino, ma non viene esposto sugli scaffali delle librerie Feltrinelli. La notizia arriva dall’agenzia di stampa AdnKronos, che ha sguinzagliato un suo giornalista per le librerie di Roma a caccia dell’autobiografia del generale intitolata Il coraggio vince, edita da Piemme. Libro che esce subito dopo l’oceanico successo de Il mondo al contrario il volume autoprodotto che ha scatenato polemiche a non finire.
La nuova produzione editoriale del generale, che a giorni potrebbe sciogliere le riserve su una sua discesa in campo in politica, rischia di fare il bis di polemiche. A partire da questa relativa alla sua distribuzione. Riassumiamo: un giornalista dell’Adn si è recato in alcune librerie Feltrinelli, perché aveva avuto la soffiata di un possibile “boicottaggio”. La prima tappa la fa alla Feltrinelli di viale Eritrea: «L’ultimo libro di Vannacci?» chiede, «lo trova in cassa», risponde un commesso che incalzato precisa: «A richiesta lodiamo, questa è l’indicazione». Stessa storia alla Feltrinelli di via Appia Nuova, dove il libro spunta addirittura da dietro il banco delle informazioni per «scelta aziendale» spiega un dipendente. A Largo Argentina, invece, il libro è addirittura in magazzino perché «è appena arrivato» si giustifica un’addetta alle vendite. Dalla casa madre, spiega il giornalista dell’Adn, a precisa domanda hanno preferito non dare indicazioni.
A parlare invece è Roberto Vannacci: «È sintomatico dell’epoca nella quale viviamo – spiega il generale censurato -: ciò che è ritenuto scomodo o comunque non intonato con il pensiero dominante viene in qualche modo censurato, se non fisicamente, almeno dal punto di vista morale». E ancora: «La storia si ripete. Ognuno fa quello che vuole, intendiamoci, la libertà di pensiero è diritto di ciascuno, ma le librerie che ritengono certe opere scomode o che non piacciono o che le tengono sottobanco, confermano la censura delle persone».
Critiche alla Feltrinelli arrivano anche dal deputato di Fratelli d’Italia Federico Mollicone, presidente della Commissione Cultura ed Editoria: «Io rispetto la libertà e l’autonomia editoriale dei circuiti librari, ma mi piacerebbe sapere se anche i libri pubblicati dalla casa editrice Sensibili Alle Foglie, fondata da Renato Curcio che fu tra i fondatori delle Br, subiscono lo stesso trattamento del libro di Vannacci».
Il generale si consoli. Il suo non è l’unico caso di censura della catena. In passato toccò anche ad Alessandro Sallusti col suo La versione di Giorgia e a Matteo Salvini con il volume Io sono Matteo Sal vini.