la Repubblica, 17 marzo 2024
L’offensiva russa in Ucraina
Il gelo era buono per la guerra perché il terreno indurito reggeva il peso dei mezzi corazzati sul fronte russo- ucraino. Ora però c’è il disgelo primaverile, la temperatura nel Donbass è stabile sopra allo zero e costringe tutti i combattenti a un rallentamento perché si affonda nel fango. Dopo la pausa del fango torneranno i mesi caldi e le condizioni ottimali per combattere, i mezzi potranno correre sul terreno asciutto e i soldati potranno dormire all’aperto. Questa volta, secondo gli analisti militari all’unanimità, saranno le truppe della Russia a sfruttare l’estate per un’offensiva su larga scala contro le posizioni dell’Ucraina – che sono meno organizzate. L’anno scorso erano rimaste trincerate in difesa, nel 2024 puntano a sfondare. I loro preparativi, gli ammassamenti di mezzi e le prime manovre sono già visibili, a partire dalla recente conquista di Avdiivka dopo due anni di tentativi a vuoto.Fonti dell’amministrazione Biden ne parlano con preoccupazione alWashington Post e dicono che senza aiuti occidentali, soprattutto quelli americani, ci potrebbe essere un collasso delle linee difensive ucraine – come si è visto nell’ottobre 2022 a Sud di Kharkiv ma a rovescio: russi che dilagano per centinaia di chilometri senza incontrare resistenza. E questo sarebbe il caso peggiore. Nel caso migliore gli ucraini terrebbero le loro posizioni e reggerebbero l’urto dell’offensiva russa ma il costo in vite umane sarebbe molto alto. E l’Ucraina è già a corto di truppe adesso, non può permettersi di perdere altri soldati. Il think tank americano Institute for the Study of War, che analizza i movimenti sul fronte da una prospettiva filo occidentale, spiega che la certezza dell’offensiva estiva della Russia non impedisce che prima ci siano offensive primaverili, per aprire la strada.Per questo la stampa francese scrive che a febbraio il presidente Macron, in un’occasione informale e con un bicchiere di whisky in mano, ha detto «se continua così l’anno prossimo mi toccherà mandare i ragazzi a Odessa», dove i ragazzi sono i soldati francesi (e ieri sera lo stesso Macron ha ribadito che potrebbe essere necessario intervenire sul terreno). Se i russi muovessero verso la capitale Kiev oppure verso Odessa, il grande porto sul Mar Nero che fa funzionare l’economia del Paese, il presidente francese ha poi spiegatoche ordinerebbe di mandare truppe in Ucraina – s’intende a far funzionare i sistemi d’arma sofisticati e non a combattere nelle trincee, ma sarebbe la fine del tabù dell’intervento militare diretto. Odessa è lontana dal fronte ma crea nervosismo. A dicembre Putin ha dichiarato che la città fa parte della Russia. A inizio marzo il vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo, Dmitry Medvedev, ha spiegato come vede il futuro del conflitto davanti a una mappa gigantesca che mostrava l’Ucraina ridotta a un mini protettorato europeo attorno a Kiev senza sbocchi sul mare. Odessa e tutta la costa erano color Russia. Pochi giorni dopo un missile russo su Odessa ha ucciso cinque persone a duecento metri dall’incontro ufficiale tra il presidente Zelensky e il premier greco Mitsotakis. E venerdì due missili russi sempre a Odessa hanno ammazzato 20 civili con la tecnica del double tap :prima un missile, poi breve pausa per far arrivare i soccorsi sulla scena del bombardamento e a quel punto un secondo missile. Queste morti sono dovute al fatto che gli ucraini non dispongono più di abbastanza sistemi di difesa aerea occidentali per proteggersi e devono razionare quello che hanno: al momento hanno deciso di intercettare quattro missili russi ogni cinque, ma se continua così dovranno scendere a un missile russo ogni cinque. In pratica l’ombrello di difesa contro i bombardamenti, che già non era sicuro al cento per cento, sta diventando un gioco d’azzardo: se è un giorno sfortunato lascia passare l’ordigno che fa strage. Ma per ora i movimenti di truppe sono lontani da Odessa, sono a Est, nel Donbass e vicino a Kharkiv.Lo scopo dell’offensiva russa sarebbe in gran parte politico, più che militare. Prendere chilometri in più nel Donbass non ribalta il conflitto, ma è ciò che desidera il Cremlino per mostrare che ogni resistenza è inutile, che sostenere l’indipendenza ucraina è uno spreco di risorse e che gli alleati di Kiev non sono in grado di proteggere l’Ucraina.Kiev in questi giorni sta facendo di tutto per contrastare questo clima: ha lanciato i suoi battaglioni di combattenti russi in raid oltre confine nella regione di Belgorod pur sapendo che sono operazioni effimere e sta prendendo di mira in modo sistematico con i droni le più grandi raffinerie di carburante in Russia, in modo da bloccare la produzione e far alzare il prezzo. Negli ultimi cinque giorni ne sono andate in fiamme sette.