Corriere della Sera, 14 marzo 2024
Le nuove rotte firmate Houthi
Una domanda senza risposta tormenta una parte non piccola delle imprese europee. È sui tavoli dei consigli di amministrazione di chi importa ed esporta ed è un rompicapo per le compagnie di navigazione. Quanto durerà la distruzione della rotta marittima del Mar Rosso a causa degli attacchi degli Houthi? Finora, le azioni del gruppo terrorista (e nella Lista Nera della Ue) non hanno devastato le economie ma non sono state nemmeno poca cosa: hanno contribuito al rallentamento dell’1,3% del commercio globale. Intervengono su una rotta dalla quale passa il 12% degli scambi globali, il 30% dei container e il 40% dell’import-export tra Asia ed Europa. La questione, ora, è come adattarsi alla continuazione delle aggressioni alle navi che vogliono attraversare lo Stretto Bab el-Mandeb in ingresso o in uscita dal Mar Rosso. Un’analisi recente del Boston Consulting Group (Bcg) ha tracciato quattro scenari per immaginare a cosa devono prepararsi le compagnie di trasporto marittimo. Lo scenario ottimista vede una fine degli attacchi entro marzo e quindi un ritorno alla situazione precedente l’autunno scorso: può realizzarsi se gli Houthi non vengono più riforniti di armi e munizioni (in gran parte dall’Iran) e se le forze americane e britanniche riescono a distruggere le loro basi nello Yemen. Il secondo scenario vede gli attacchi continuare per tutto il 2024 e poi esaurirsi: gli armatori scelgono per il 90% la rotta che circumnaviga l’Africa, aumentano del 6% la velocità di navigazione e aggiungono altri mercantili, fino al 25-30% in più di oggi. Terzo caso: aggressioni intermittenti ma anche nel 2025: diminuzione dei commerci e ricerca di nuove rotte; cioè, una revisione della logistica e anche delle catene di fornitura. Il quarto scenario, il peggiore, è quello di una guerra regionale nella quale il Mar Rosso resta chiuso e non rimane che doppiare per molto tempo il Capo di Buona Speranza. Nei casi due, tre e quattro, il costo dei noli aumenterebbe di almeno tre volte (forse cinque) rispetto a prima della crisi. Se il blocco continuasse a lungo, Bcg immagina che si dovrebbero creare nuove rotte: l’emergente Corridoio economico India-Medio Oriente-Europa e l’attraversamento via terra della Penisola Arabica tra il Golfo Persico e il Mar Rosso a Nord del Bab el-Mandeb. In ogni caso, costi più alti per l’ Europa.