la Repubblica, 9 marzo 2024
Frosinone, killer al bar sparatoria tra la folla Un morto e tre feriti
ROMA – L’ora dell’aperitivo. Lo Shake bar, uno dei più frequentati del centro di Frosinone, pieno di clienti. Poi la lite e la sparatoria: il sabato sera del capoluogo ciociaro si è chiuso con un morto e tre feriti. Un bilancio tanto drammatico quanto inquietante: il sindaco Riccardo Mastrangeli ha subito chiesto alla prefettura un tavolo per fare il punto sull’emergenza sicurezza. Quei proiettili, sparati tra la gente seduta nel dehor, avrebbero potuto fare una strage.Il trambusto nel cuore di Frosinone è iniziato intorno alle 19.30, quando una Lancia Y si è fermata davanti al bar. Il conducente e un passeggero sono scesi dall’auto, hanno iniziato a litigare con un gruppo di giovani seduti ai tavolini dello Shake e pochi istanti dopo hanno tirato fuori una pistola. Uno, due, tre colpi. Una sparatoria in piena regola. Un violentissimo confronto tra un gruppo di origine marocchina e uno, quello delle vittime, di origine albanese. Il primo ferito è morto riverso in strada, colpito al collo. Inutili i 20 minuti di massaggio cardiaco (ripresi anche in video e trasmessi in una macabra diretta social dai passanti). I feriti sono tre, uno è stato centrato al torace. Da loro e dai parenti della vittima, subito portati in questura, gli agenti della squadra mobile diFrosinone si aspettano di avere le informazioni necessarie a ricostruire l’esatta dinamica della lite, il vero motivo dietro alla sparatoria.Intanto è caccia ai due uomini a bordo della Lancia Y. La macchina è rimasta sul posto, abbandonata davanti al bar. Il conducente e il passeggero, invece, sono scappati a piedi. «Quando è scoppiata la rissa, il personale era tutto all’interno del bar – racconta uno dei dipendenti dello Shake – un gruppo di ragazzi aveva iniziato a picchiarsi. Volavano sedie e tavolini. Ci siamo riparati all’interno». Poi gli spari e il silenzio al posto del consueto vociare del fine settimana. Ammutolita via Aldo Moro, strada piena di negozi, bar e ristoranti. La cosiddetta“via dello struscio”.Tra i curiosi, tanti commenti. Ansia, paura, il terrore che qualcuno possa di nuovo far fuoco tra la folla: «Frosinone è diventata una polveriera». Parole non casuali: quelladi ieri sera è la quarta sparatoria nel giro di otto mesi. La prima dopo il luglio nero, quando per due volte erano stati sparati colpi di avvertimento in aria da macchine in corsa e una volta erano stati sparati sette colpi ad altezza uomo.In quell’occasione, gli investigatori avevano preso a indagare sulle piazze di spaccio ciociare. Governate, ma soprattutto contese, da gruppi che sanno evidentemente come farsi la guerra. Ora il nuovo caso. Ancora piombo, ma con un morto. E nessuno per ora può escludere che l’omicidio di via Aldo Moro abbia a che fare proprio con lo spaccio. Decisive le prossime ore, le testimonianze e le parole di chi è sopravvissuto alla sventagliata di proiettili dello Shake bar. Nel frattempo, continua la caccia all’uomo.