il Giornale, 9 marzo 2024
in morte di Nicola Barbato
È morto nella notte tra venerdì e ieri all’età di 61 anni Nicola Barbato, il poliziotto che il 25 settembre 2015 rimase ferito durante un’operazione anticamorra mentre tentava di sventare un’estorsione a Napoli, nel quartiere Fuorigrotta. Raggiunto da colpi di pistola, Barbato perse l’uso delle gambe e da allora era costretto su una sedia a rotelle. Sovrintendente della Polizia di Stato, era stato insignito dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella della Medaglia d’oro al Valor Civile e del titolo di Cavaliere della Repubblica Italiana. Residente a Carinaro, in provincia di Caserta, nella sua carriera in divisa era stato agente della Squadra Mobile di Napoli. È morto a causa di complicanze di una malattia respiratoria.
A piangere Barbato sono molte personalità, a partire dal ministro dell’Interno Matteo Piantedosi: «Esprimo, a nome mio e di tutte le donne e gli uomini del ministero dell’Interno, il più profondo cordoglio per la scomparsa di Barbato». «La sua scomparsa ci addolora; nessuno potrà mai dimenticare il coraggio dimostrato nell’adempimento del proprio dovere, teso alla tutela della legalità e della sicurezza della comunità. Perdiamo un poliziotto e un cittadino valoroso, capace di dare grande lustro alla Polizia ed
al nostro Paese», aggiunge Nicola Molteni, sottosegretario di Stato al Viminale. «Sono uomini come questi che vanno indicati alla pubblica opinione come eroi delle forze di polizia, di fronte ai quali ci inchiniamo – commenta Maurizio Gasparri, presidente dei senatori di Forza Italia -. E quando si criticano le forze dell’ordine bisogna contare fino a dieci e ricordarsi del sacrificio costante che, nella lotta al crimine e nella gestione dell’ordine pubblico, il popolo in divisa compie».
I funerali si terranno oggi alle ore 16 presso la chiesa parrocchiale di San Giovanni Evangelista a Teverola (Caserta).