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 2024  marzo 10 Domenica calendario

“IL DOSSIERAGGIO SU DI ME? HANNO PROVATO A SPAVENTARMI” – IL MINISTRO CROSETTO PARLA DEL CASO STRIANO, SCOPERCHIATO DOPO LA SUA DENUNCIA: “ALCUNI QUOTIDIANI FANNO LOTTA POLITICA PIÙ CHE INFORMAZIONE, E VOGLIONO DELEGITTIMARE L'AVVERSARIO POLITICO, ANCHE DIFFAMANDO, MA NON È QUELLO IL PROBLEMA. NON LI RITENGO COSPIRATORI” – E POI SGANCIA IL SILURO: “IL PROBLEMA È QUANDO UN GIORNALISTA DIVENTA STRUMENTO DI LOGICHE CHE NON HANNO A CHE FARE CON L'INFORMAZIONE, O QUANDO È PAGATO NON SOLO DAL SUO EDITORE. QUI OCCORRE CAPIRE COME E PERCHÉ”. A CHI SI RIFERISCE? CHI PAGA I GIORNALISTI DI NASCOSTO? -

È rimasto sempre in silenzio, mentre deflagrava lo scandalo dossieraggio, scoperchiato in seguito a una sua denuncia. Adesso, però, il ministro della Difesa Guido Crosetto accetta di parlarne. […] Ma nei pensieri di Crosetto […] c'è l'impegno militare dell'Italia nei teatri di guerra. […]

Polonia e Francia insistono, proponendo l'invio di truppe dell'Alleanza atlantica. L'Italia è contraria? «Francia e Polonia non possono parlare a nome della Nato, che fin dall'inizio è stata formalmente e volontariamente tenuta fuori dal conflitto. Portare truppe a Kiev significa fare un passo verso un'escalation a senso unico che cancellerebbe la strada della diplomazia. Non ha senso porre ora, dopo due anni di guerra, questo ragionamento».

Kiev è in difficoltà. C'è una sproporzione nelle truppe e Zelensky denuncia i rifornimenti militari troppo lenti. «[…] L'Occidente ha scoperto di avere una capacità produttiva molto inferiore rispetto a quella russa, e ha bisogno di tempo per invertire la rotta. Continuiamo a dare sostegno a Kiev, ma bisogna pensare a come aiutarli a riconquistare libertà, territorio e sicurezza anche in un altro modo: attivando con maggior forza le vie diplomatiche. Ora si sta muovendo il presidente turco Erdogan, incontrando Zelensky. Mi auguro che su quel tavolo si possano fare passi avanti».

Siamo impegnati anche nel Mar Rosso. Gli Houthi aumentano l'intensità degli attacchi con droni. Potremmo reagire, in futuro, uscendo da una prospettiva solo difensiva? «Ci muoviamo con un mandato del Parlamento molto chiaro: l'Italia può rispondere agli attacchi, non può attaccare. […]».

Forniremo aiuto logistico alla missione angloamericana, che invece prevede azioni offensive? «È a vantaggio di tutti coordinare e condividere le informazioni che si hanno. E poi siamo alleati: di fronte a qualunque problema logistico, ovviamente, ci si aiuta».

Come ha letto le ultime notizie emerse sullo scandalo dossieraggio? «Mi sono fatto una mia idea e spero che emerga dal lavoro di Cantone, ma non la esporrò ora. Vedo un'agitazione molto diffusa, e non parlo degli indagati. In questi mesi sono stato attaccato con veline e articoli. Hanno cercato di spaventarmi e delegittimarmi».

Che ne pensa dell'idea di una commissione parlamentare d'inchiesta? «Penso, come Nordio, che sia necessaria per ricostruire la credibilità delle istituzioni e per consentire al Parlamento di lavorare sugli strumenti legislativi con cui impedire altri abusi in futuro. […]».

[…] C'è chi ha usato questo scandalo per attaccare i giornali. Sbaglia? «Alcuni quotidiani fanno lotta politica più che informazione, e vogliono delegittimare l'avversario politico, anche diffamando, ma non è quello il problema. Non li ritengo cospiratori. Il problema è quando un giornalista diventa strumento di logiche che non hanno a che fare con l'informazione, o quando è pagato non solo dal suo editore. Qui occorre capire come e perché, per difendere l'informazione vera».

Il tema è finito anche nella campagna elettorale abruzzese. Se il centrodestra viene sconfitto, cosa succede? «Non penso succederà nulla al governo […] Perderei fiducia nella capacità degli elettori di cogliere quando c'è una persona che ha lavorato bene per loro». […]