la Repubblica, 7 marzo 2024
Intervista ad Adriano Panatta
Quando dice qualcosa che gli suona troppo romantica, Adriano Panatta sfodera il cinismo romano. «Sa perché? Proprio perché in fondo sono un sentimentale». Il campione che ha vinto tutto è molto simpatico, la nuova vita come opinionista è un successo: La domenica sportiva in seconda serata su Rai 2 supera il milione di spettatori (oltre 10% di share), il lunedì e venerdì alle 11.30 con l’amico di una vita Antonello Piroso commenta la rassegna stampa insieme a Roberto Vicaretti su Rai News, («Si cazzeggia, è divertente» ), la domenica con Paola Perego e Nicoletta Simeone conduce Touchésu Radio 2 alle 18 e non risparmia nessuno. «Mi trovo a mio agio in tutte e tre le cose, con i ragazzi dellaDomenica sportiva – Simona Rolandi, Eraldo Pecci, Lele Adani, Alberto Rimedio, Giusy Meloni – si è formata una bella squadra. Parlo di tutto.Naturalmente non di moduli e strategie calcistiche».Dica la verità, si raccomandano perché faccia il bravo?«Le trasmissioni di calcio sono sempre state ecumeniche: si arrabbiano i tifosi, l’allenatore. Credo di non mancare mai di rispetto a nessuno, faccio ironia. Anche Jacopo Volpi approva: qui ci pensa Adriano.Non stiamo a fa’ Radio Maria, non bisogna prendersi troppo sul serio».Il politicamente corretto ha ucciso anche i talk sportivi?«Soprattutto ha rotto le scatole, per non dire altro, perché bisogna stare attenti a dire qualsiasi cosa.L’educazione è la prima cosa. Poi a cosa bisogna stare attenti? Se uno dice a una ragazza che è bella è un reato? Per favore».Riesce a essere se stesso davanti alle telecamere?«Sono sempre me stesso, è più forte di me. A volte mi mordo la lingua perché vorrei dire un doppio senso, e vedo un tale terrore in giro. Non mi tocca, sono in grado di capire se una cosa si può dire o no».Vinceva e faceva sognare. Com’è cambiato il divismo sportivo?«Non sono cambiati i campioni, ma la comunicazione. Una volta volevi fare l’intervista? Telefonavi. Oggi passi per l’addetto stampa, l’avvocato, il manager. Insopportabile».Differenza tra campione e fuoriclasse?«Il fuoriclasse fa cose che non si possono fare, Federer faceva coseoltre il talento. Poi ci sono i campioni che hanno grande inventiva. Nel calcio, quelli che in un’ora e un quarto non toccano palla,ma segnano il gol decisivo».Ne avrà visti a bordo campo, di genitori che rovinano i figli.«Sono peggio dei ragazzini. Specie nel calcio ho visto cose brutte.Incitano il figlio a rompere le gambe a un altro bambino, o vogliono picchiare l’allenatore perché non l’ha fatto giocare. E invece se il figlio subisce qualche piccola ingiustizia diventa più forte, perché la vita ti mette davanti ai torti».Suo padre che le ha insegnato?«A capire le cose con uno sguardo, mi piacciono gli occhi che parlano. Non mi ha fatto mai un rimprovero quando giocavo, diceva solo: “Come mai hai perso oggi?”. “Non stavo in forma”. Finiva lì. Mia mamma, poi, poverina, non conosceva neanche il punteggio del tennis».Cosa sognava?«Non me l’ha mai detto. Era di poche parole. Ma io, mia sorella Laura e Claudio mio fratello, con la pressione che ha sentito, Panattino per tutta la vita – un ragazzo molto intelligente e un bravissimo giocatore – abbiamo ricevuto un’educazione che ci ha fatto vivere bene».Lei con i suoi figli che padre è stato?«Sono stati liberi di fare quello che gli piaceva. Sono stato anche troppo buono, non riuscivo a essere severo. Ci stavo poco, ero sempre in giro».Ha visto la suaex fidanzataLoredana Bertè al festival di Sanremo?«Sì, mi è piaciuta la canzone, è stata bravissima e sono così felice che si sia un po’ ritrovata. La vedo più serena».L’ha sentita?«No. L’ho incontrata qualche volta da Fazio, le voglio molto bene. È una ragazza che ha un grande cuore».Ha sempre la passione per Mina?«Sempre. Da ragazzo volevo sposarla, ero troppo giovane».Ha detto che “un uomo non canta e non balla”. Non canta mai?«Ho cantato, che c’entra. Però cantare, come ballare, per me è un’arte pura. Non puoi farlo se non sei capace.Robert Mitchum ballava?».No, ma Cary Grant sì.«Vabbè».Si è risposato a 70 anni: che valore dà ai sentimenti?«Un grande valore. Faccio il cinico ma è una finta. Mi sono sposato perché mi sono innamorato di una donna stupenda. Sto così bene con Anna (Bonamigo) che sono diventato anche una persona seria».Cosa la incuriosisce delle donne?«Non ho mai fatto tanto la corte, ho un forte senso del pudore. Mai fare la figura del provolone. Mi interessano le donne intelligenti con cui riesci a parlare, altrimenti sto per conto mio. Non sono musone, mi capita di stare di cattivo umore. Mi girano gli zebedei e mi do fastidio da solo quando sto così».Che rapporto ha con i soldi?«Mai stato oculato, mi sono goduto la vita e mi dava gioia far stare bene anche gli altri. Mario Belardinelli quando avevo 21 anni mi disse: “Ricordati una cosa: non sarai mai ricco ma non sarai mai povero”».A luglio compirà 74 anni. L’età pesa?«Mi sento ancora bene, ma ho qualche doloretto. Sono un po’ ipocondriaco, ogni due per tre, dico a qualcuno: “Penso di morire entro un’ora e mezza”. Poi i minuti passano: “Forse non muoio più”. Non posso giocare a tennis perché mi incavolo troppo. Giocherei molto meglio, ho recepito tante cose, però il fisico non mi sostiene. Quindi non gioco mai, le poche volte mi arrabbio, perché se spingo mi faccio male. E giocare piano, no grazie».