il Giornale, 7 marzo 2024
Il vero orgasmo femminista è incolpare gli uomini
Eiaculare è patriarcale. Io lo dico sempre che il punto a cui mira il nuovo femminismo (che non rappresenta le donne ma solo sé stesso, e oggi spesso una carriera) è l’eliminazione del maschio, e con una buona dose non di ormoni ma di sessuofobia. Prendiamo per ultima Gabrielle Blair e il libro Eiaculate responsabilmente (Feltrinelli). La sintesi ve la faccio io: se un uomo eiacula dentro una donna senza precauzioni, la donna può rimanere incinta, per cui se non volete figli state attenti entrambi. Il libro potrebbe finire qui, ha scoperto l’acqua calda, ma se finiva qui non c’era il libro che è un processo allo sperma, e quindi al maschio in quanto tale.
Pensate alla pillola anticoncezionale, accolta con grande trionfo dalle femministe di un tempo, e invece no: fattela tu, maschio, la vasectomia, perché devo prendere io la pillola? Con tutte le controindicazioni che ha (e le elenca, sono meno di quelle che trovate nel bugiardino di un’aspirina). I preservativi? Quelli femminili sono scomodi e costano troppo, quelli maschili li porta sempre lei (il 30 per cento, dice, è comprato dalle stesse donne, nel caso trovino un maschio casuale che non li abbia, e questo è uno scandalo patriarcale, secondo la Blair).Ovviamente premette che non vuole offendere la comunità LGBTQ+ perché «io presento il problema da una prospettiva etero cisgender per persone che hanno rapporti etero cisgender (provate a ripeterlo dieci volte a tutta velocità)» (non ho capito perché, per inibire l’eiaculazione o sentirsi idioti?). Certo che se ne fai un problema di fecondazione per forza deve essere etero cisgender, nessun gay ha questo problema. La Blair dice anche altre cose che nessuno sapeva, tipo che «la fertilità maschile supera quella femminile di diversi ordini di grandezza», ma davvero? «Gli uomini possono controllare l’eiaculazione, eccome se possono. Sono in grado di stabilirne la frequenza. Possono scegliere deliberatamente di espellere lo sperma dal proprio corpo e depositarlo in quello di un altro». Oh, mica ci avevo mai pensato, pensavo che i maschi potessero fecondare solo una volta al mese. «I maschi, appena sono liberi di farlo, corrono subito a scovare un ovulo da fecondare». Io pensavo che al limite corressero a fare sesso, come oggi le donne del resto, perché una gravidanza non voluta è una rogna per entrambi. Ma per la Blair solo per la donna, perché il maschio ingravida e chi s’è visto s’è visto e eiacula così irresponsabilmente ovunque che ogni maschio avrà almeno un migliaio di figli senza saperlo.
Senza contare che «la società insegna che il piacere del maschio è lo scopo e la priorità del sesso». A un certo punto mi è venuto un dubbio, che sia un pamphlet dell’Ottocento? Ho controllato, no, la
Blair è viva e scrive, ma non so come facciano queste femministe a trovare uno che abbia il coraggio di fare sesso con loro. O forse è questo il problema (frase maschilista?), perché se incontri una così, altro che eiaculare responsabilmente, non riesci neppure a avere un’erezione irresponsabile.
In ogni caso i titoli dei capitoli sono molto equilibrati nel considerare il punto di vista maschile e femminile, non immaginate quanto obiettivi e illuminanti, da Nobel: «L’ovulazione è involontaria, l’eiaculazione no» (sul serio?). «Un cambio di focus: È COLPA degli UOMINI». «Spostiamo il focus sui maschi» (si era capito). «La vasectomia è meno rischiosa della legatura delle tube» (e te pareva), «Zero conseguenze per gli uomini che eiaculano irresponsabilmente» (ma dove vive? In Congo?). «Non importa se le donne soffrono, se serve a rendere più facile la vita degli uomini».
C’è anche una scoperta specifica sugli uomini e i preservativi, anzi un dato (di chi lo dà a qualcuna, penso): «Un dato importante: se non sono usati in modo corretto, i preservativi non hanno la stessa efficacia. Il che fa sorgere una domanda: è giusto aspettarsi che gli uomini sappiano usarli? La risposta è un sonoro sì. Se pretendiamo che le donne imparino a usare i loro complicati metodi contraccettivi, possiamo esigere pari competenza anche dagli uomini». Mica lo sapevo che mettersi un preservativo fosse una cosa così complicata, poi se le femministe etero cisgender vanno a letto con degli scimpanzé può essere (ma devono essere scimpanzé scemi, perché imparerebbero subito anche loro). Istituire quindi subito un corso di laurea maschile sul come infilarsi un profilattico, perché i maschi non ce la fanno, sono troppo stupidi, credono siano palloncini. Però potrebbero metterlo al maschio le donne, che tra l’altro a seconda di come glielo metti è pure sexy per l’uomo, ma è per questo che l’ipotesi non è contemplata: sarebbe uno spreco di intelligenza femminile, il genio della Blair sta lì e guarda il partner che armeggia tre ore con un condom senza riuscire a metterlo (ma chi frequenta questa?).
Tuttavia questo libro mi ha fatto scoprire una cosa che ignoravo: che sono una persona responsabile. Non tanto perché da qualche anno non ho più voglia di fare sesso con nessuno (e ho smesso prima che le femministe iniziassero a fartela passare), ma quando ne ho voglia (più che altro per prevenire il cancro alla prostata) faccio da solo: più eiaculazione responsabile di così si muore