Domenicale, 3 marzo 2024
Vacanza in dirigibile
Era il 25 aprile 1874 quando Ferdinand von Zeppelin annotò nel suo diario l’idea di costruire un dirigibile rigido (quello con cui Nobile andò al Polo Nord era semirigido). Oggi, 150 anni dopo, gli eredi di quella idea ancora volano sopra il lago di Costanza, in Germania, e non solo. Piccoli e turistici, partono da Friedrichshafen, culla dell’epopea degli Zeppelin, e in due ore per poco più di mille euro a passeggero arrivano alle cascate di Sciaffusa.
È lontana l’epoca dei voli transoceanici: era il 1929, quando il Graf Zeppelin LZ 127 compì il volo intorno al mondo finanziato da William Randolph Hearst. Da Friedrichshafen a New York e ritorno, poi Tokyo, San Francisco, Los Angeles. Ci si metteva due giorni e mezzo ad arrivare alla Statua della Libertà, a seconda dei venti. Tre o quattro per raggiungere Rio de Janeiro, quando venne inaugurata la tratta nel 1931. I sogni di modernità, di lusso avventuroso ed esotico, di jazz e caviale, di tecnologia e progresso rimangono oggi nel museo cittadino, in particolare nella ricostruzione di una sezione dell’Hindenburg LZ 129, il più grande dirigibile rigido mai prodotto: 245 metri di lunghezza, 120 chilometri all’ora, 50 posti letto, 60 per l’equipaggio, un pianoforte a coda, una sala fumatori. Nonostante l’alta infiammabilità dei 200mila metri cubi di idrogeno più leggero dell’aria.
L’Hindenburg bruciò in 32 secondi durante l’atterraggio a Lakehurst, New Jersey, il 6 maggio 1937. Dopo 15 mesi di servizio e 63 viaggi intercontinentali. Morirono 35 delle 97 persone a bordo. Per il suo gemello, l’LZ 130, Hugo Eckener – successore di Zeppelin alla guida dell’azienda, nonché comandante del primo volo intercontinentale del 1928 – provò invano a negoziare una fornitura di elio dagli Stati Uniti, unici produttori all’epoca: i venti di guerra avevano già cominciato a soffiare. Hermann Göring, ministro dell’aviazione, mise al bando il mezzo e l’LZ 130, dopo qualche volo per il Terzo Reich, venne smantellato. Non ci furono dirigibili tedeschi da battaglia come nella Prima guerra mondiale. Addio anche alle insegne naziste che ne decorarono gli ultimi, tributo versato alla propaganda di Goebbels dall’azienda.
I voli oggi partono tra marzo e aprile e hanno ampliato le tratte: Monaco, Francoforte, Bonn, Essen. Per l’estate, c’è ancora posto.