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 2024  marzo 06 Mercoledì calendario

Periscopio

In Iran non era permesso leggere Lolita, le poesie di Forough Farrokhzad o i classici della letteratura persiana, che pure sono stati scritti secoli fa... Le persone però hanno iniziato a leggere più di prima, di nascosto, come si dedicano alla danza e al canto, che sono proibiti. Hannah Arendt e Václav Havel in Iran sono delle rockstar, più che nei paesi democratici. Azar Nafisi (Eleonora Barbieri, il Giornale).
In guerra, i civili fuggono per mettersi in salvo. Solo a Gaza il mondo ha deciso che tutti i civili debbano rimanere intrappolati nella zona di guerra, in pericolo e più difficili da raggiungere con gli aiuti. Dopo che l’Egitto ha chiuso i suoi confini in solidarietà con la causa della Palestina – indipendentemente dal costo per i palestinesi – ci si aspetterebbe che Il Cairo debba affrontare grandi pressioni per salvare vite umane. Si è verificato il contrario. Washington Post (dal Foglio).

Uditi slogan a favore di Hamas persino al Bataclan di Parigi [dove il 13 novembre del 2015 l’ISIS assassinò 90 persone].ItaliaOggi.
Dmitry Medvedev, (…) il numero due del Consiglio di Sicurezza di Mosca ha dichiarato che «l’Ucraina è certamente Russia», ha escluso la possibilità di colloqui di pace con l’attuale governo di Kiev, e ha avvertito che «la minaccia» d’un conflitto nucleare ora «è cento volte più grande rispetto a quella del 1962, durante la crisi dei missili di Cuba». (…) «Tutti i nostri avversari devono comprendere chiaramente e per sempre una semplice verità: i territori su entrambe le sponde del Dnipro sono parte integrante dei confini strategici e storici della Russia», ha dichiarato ancora Medvedev, che poi ha persino ripetuto una vecchia frase di Putin: «I confini della Russia non finiscono da nessuna parte». Giuseppe Agliastro, La Stampa.
Se i russi arriveranno a Odessa, molti italiani malediranno l’Unione europea per non avere accettato che l’Ucraina fosse uno Stato cuscinetto con cui separare la Russia dagli eserciti europei, tanto più che Putin colpirebbe l’Ucraina con le testate nucleari nel caso in cui i soldati Nato mettano [be’, mettessero] il piede in quel Paese. Alessandro Orsini, il Fattosky quotidiano.

C’è una corsa alla guerra? Ursula von der Leyen è una pazza mentre Macron è un idiota. Marco Travaglio, Accordi&Disaccordi (Nove).
Egregio direttore, colgo l’occasione per ringraziarla. I suoi editoriali sono fonte di riflessione, di buon senso, e soprattutto sono un contributo e stimolo al ragionamento e al dibattito politico. Dalla rubrica dei lettori (Lodicoalfatto) del Fattosky quotidiano.
Quando sarò dinanzi al segnor mio / Di te mi loderò sovente a lui. Dante.
Giuseppe Conte (…) ha distolto per un momento l’attenzione dall’Ucraina, dove le sue posizioni contro la Nato e contro il governo Zelensky si rinnovano sempre identiche all’inizio della guerra. Lo ha fatto per prendere le distanze da un’altra causa in cui i paesi occidentali sono impegnati: la campagna contro gli Houti del Mar Rosso che affondano il naviglio mercantile, così da rendere pressoché impossibile la libera navigazione da e per l’Europa. Stefano Folli, Repubblica.
Donald Trump potrà partecipare alle primarie del Partito Repubblicano in Colorado, e quindi anche alle elezioni presidenziali del 5 novembre. [... La Corte Suprema ha chiarito che spetta solo al Congresso (e non ai singoli Stati) applicare questo emendamento. Linkiesta 1.

La Corte Suprema di Washington – composta in maggioranza da seguaci di Donald Trump, in buona parte nominati da lui – ha ribaltato la sentenza della Corte suprema del Colorado che aveva dichiarato la sua incandidabilità sulla base del quattordicesimo emendamento della Costituzione, oltre che del buon senso. Francesco Cundari, la Linea.
Francia, vergogna: l’aborto diventa un diritto tutelato dalla Costituzione. [E che dire, poi, di tutto quello sfacciato bavardement di liberté, égalité, fraternité?]. La Verità.
La riforma introduce nell’articolo 34: «La legge determina le condizioni in cui si esercita la libertà garantita alla donna di ricorrere all’interruzione volontaria della gravidanza». L’iscrizione dell’aborto in Costituzione ha così lo stesso potere simbolico dell’abolizione della pena di morte ai tempi di François Mitterrand.il Foglio.
Torna la Francia dei diritti. Ma basterà con Le Pen? HuffPost.
Con un filo d’ipocrita magnanimità, le si può augurare che avesse ragione Hans Urs von Balthasar su quella storia dell’inferno vuoto, anche se il suo amico professor Ratzinger non era per nulla della stessa idea. De mortuis nihil nisi bonum, ma Barbara Balzerani, defunta ieri, non era una buona persona. Fece parte della colonna delle Br che rapì Moro e uccise la sua scorta e fu condannata all’ergastolo. Mai pentita, ma sono fatti suoi; però nel quarantesimo anniversario della strage riuscì a dire cose ignobili delle sue vittime, e in generale delle vittime della sua (loro) follia omicida, e questi sono invece fatti nostri: «C’è una figura, la vittima, che è diventato un mestiere, questa figura stramba per cui la vittima ha il monopolio della parola. Io non dico che non abbiano diritto a dire la loro, figuriamoci. Ma non ce l’hai solo te il diritto, non è che la storia la puoi fare solo te». E credendosi abbastanza intelligente da fare una battuta: «Che palle, sta per arrivare il quarantennale della strage». Maurizio Crippa, il Foglio.

Di fronte alla prima multa dell’Antitrust dell’Ue, Apple ha accusato la Commissione di non aver presentato «nessuna prova credibile di danno ai consumatori». (…) Effettivamente la manganellata di Margrethe Vestager sorprende. Non tanto per la decisione in sé di sanzionare Apple (l’obiettivo della Commissione è di aprire gli ecosistemi chiusi) ma per l’entità della multa. (…) «La multa che imponiamo riflette sia il potere finanziario di Apple sia il danno inflitto a milioni di utenti europei», ha detto Vestager. Tradotto: è una punizione contro un gigante americano di successo. L’effetto deterrente appare poco giustificato: Apple dovrà adeguarsi al nuovo Digital Markets Act già questa settimana, compresa l’apertura del suo ecosistema. Con ogni probabilità sarà un Tribunale dell’Ue a dire se la dottrina punitiva di Vestager ha fondamento giuridico. il Foglio.
Il denaro sporco lo guadagnano sempre gli altri. Roberto Gervaso.