il Fatto Quotidiano, 2 marzo 2024
All’Italia il record delle truffe Ue: danni per 7,4 mld
Da sola, l’Italia vale oltre il 38% dei danni causati al bilancio comunitario da tutte le frodi all’Unione europea. Tra i 27 Stati Ue l’Italia detiene il triste primato dei danni finanziari causati al bilancio della Ue per le diverse malversazioni: 7,38 miliardi a fronte di 618 indagini attive. Di questi, 5,22 miliardi derivano da frodi sull’Iva. Un record assoluto che getta una luce ben poco invidiabile sul rapporto tra i cittadini della Penisola e i fondi comunitari. Ma dove Roma svetta in modo ancor più sinistro è sui fondi del programma Next Generation Eu, lo strumento da cui deriva il Pnrr: all’Italia fanno capo l’87% delle indagini europee avviate l’anno scorso sull’utilizzo dei fondi dei Piani nazionali di ripresa e resilienza, addirittura 179 sulle 206 di tutta l’Unione, seguita da Austria (33) e Romania (8), con un danno stimato stimato di oltre 1,8 miliardi che rappresentano il 15% circa di tutti i casi di frode ma in termini di danni stimati quasi il 25%. Lo attesta il rapporto 2023 sulle attività della Procura europea (Eppo). Un dato sconvolgente che testimonia però, se non altro, anche l’elevatissima capacità di contrasto degli organismi investigativi italiani, nel caso in questione sopratutto la Guardia di Finanza che opera in stretto collegamento con Eppo. Dalla relazione emergono vicende paradossali, come l’indagine di aprile scorso a carico di un preside e un vicepreside di Palermo che si sarebbero impossessati di fondi Ue destinati alle mense e ai computer degli studenti di una zona disagiata del capoluogo siciliano. Oppure l’inchiesta avviata dalla Guardia di Finanza e da Eppo a giugno 2022 e conclusa a ottobre scorso, sempre a Palermo, su 56 persone e due aziende, con 12 arresti domiciliari, 10 mandati di comparizione e sequestri per 2,5 milioni nell’ambito di una organizzazione criminale dedita alla frode e alla corruzione che avrebbe truffato ingenti somme ai contributi agricoli Ue in Sicilia sottraendoli al Fondo di sviluppo regionale europeo
Secondo l’Eppo, alla fine del 2023 la Procura europea a livello dell’intera Ue aveva avviato in totale 1.927 indagini, con un danno complessivo stimato in 19,2 miliardi per il bilancio di Bruxelles. Di questa somma, il 59% (11,5 miliardi, riscontrati con 339 indagini) era legato a gravi frodi transfrontaliere in materia di Iva. Almeno su questo fronte, l’Italia non è sola ma si gioca il primo posto in Europa in un “testa a testa” con la Germania, rispettivamente con 121 indagini contro 112, mentre seguono a grande distanza Portogallo (15) e Francia (13). Questo tipo di frode, spiega l’Eppo, coinvolge spesso organizzazioni criminali sofisticate ed è quasi impossibile da scoprire in anbito meramente nazionale.
“L’entità delle frodi che ledono gli interessi finanziari dell’Ue, in particolare sul lato delle entrate del bilancio, può essere spiegata solo con il forte coinvolgimento di importanti gruppi della criminalità organizzata”, avverte il procuratore capo europeo Laura Kövesi. Ma il record italiano di indagini emerso dal rapporto 2023 di Eppo si spiega anche con “la grande capacità investigativa” italiana e il “ruolo attivo e di grande esperienza dei pubblici ministeri”, spiega Andrea Venegoni, procuratore europeo all’Eppo e supervisore dei casi italiani.