la Repubblica, 2 marzo 2024
I Giochi verdi di Macron
Un nuovo quartiere affacciato sulla Senna, costruito a tempo di record, che ha l’ambizione di essere un modello di ecosostenibilità e urbanismo innovativo. Il nuovo Villaggio degli Atleti è stato inaugurato da Emmanuel Macron a Saint-Denis, nella famigerata banlieue di film come “L’Odio” o “Les Misérables”. Cinquantadue ettari a nord di Parigi, per ospitare i 14mila atleti dei 206 Paesi che parteciperanno alle Olimpiadi, dal 26 luglio all’11 agosto. Il vilaggio, pronto nonostante i ritardi provocati da pandemia e guerra, è stato l’occasione per Macron di insistere sull’anno dell’“orgoglio francese”: Olimpiadi a luglio e riapertura di Notre-Dame a dicembre.
L’ex zona industriale, non lontano dallo Stade de France, ha «caratteristiche sociali e ambientali esemplari» sottolinea Nicolas Ferrand, dirigente di Solideo (Société de livraison des ouvrages olympiques), che giovedì ha consegnato simbolicamente la chiave del sito al presidente del Comitato organizzatore dei Giochi, Tony Estanguet. Le norme edilizie sono tanto avanzate – l’uso di cemento è stato limitato e molte costruzioni sono in legno – che c’è polemica perché gli edifici dove dormiranno gli atleti a luglio non hanno sistemi di aria condizionata. I costruttori del villaggio garantiscono che non sarà un problema. Il sistema di assorbimento del calore dei materiali usati dovrebbe garantire un abbassamento di almeno 6 gradi. Una promessa che si potrà verificare solo quando arriverà davvero l’estate, ma intanto qualche delegazione sta valutando soluzioni per avere comunque un po’ di aria fresca artificiale nelle stanze.
Il nuovo villaggio è stato presentato da Solideo come un “manifesto delle grandi questioni urbanistiche del ventunesimo secolo”. La società va fiera di un cantiere che ha quasi dimezzato le emissioni di Co2. «Con dieci anni di anticipo rispetto alla strategia nazionale a basse emissioni di carbonio», precisa il direttore di Solideo. Costruito in sette anni, comprende 82 edifici, 3mila appartamenti e 7.200 camere. Ogni stanza misura dodici metri quadrati e potrà ospitare due atleti, con un bagno ogni quattro persone. Niente cucine, invece. Una gigantesca mensa sarà allestita nella Cité du Cinéma, dove saranno serviti 40mila pasti al giorno con menù ispirati a sei diverse tradizioni gastronomiche, tra cui quella italiana. Un secondo ristorante sarà allestito sull’Ile Saint-Denis e nelle strade – dove si può circolare solo a piedi, in bici o con navette elettriche – saranno disseminati i food-truck. Nelle prossime settimane gli appartamenti dovranno essere arredati, tra l’altro, con 14.250 letti, 8.200 ventilatori e 5.535 divani. Per tutta la durata dei Giochi Olimpici, il villaggio funzionerà come una normale città. Vari negozi di alimentari, una stazione di polizia, un ufficio postale, un parrucchiere, lavanderie, una sala fitness, un bar (senza alcol), un centro multireligioso.
Dopo i Giochi, a partire dall’estate 2025 il Villaggio degli Atleti dovrebbe essere trasformato in un vero e proprio quartiere residenziale per 6mila abitanti, con scuole, uffici, centri commerciali. Gli appartamenti sono già in vendita, ma finora con scarsa domanda, anche perché i prezzi salgono fino a 7mila euro al metro quadro. L’idea che i Giochi possano accelerare la gentrificazione di questa banlieue non è realtà. Macron e la sindaca Anne Hidalgo possono intanto festeggiare il rispetto dei tempi per i tre principali impianti costruiti per l’appuntamento internazionale (il Centro acquatico, l’Arena Porte de la Chapelle e il Villaggio olimpico). La candidatura di Parigi 2024 è stata sin dall’inizio basata sullo sfruttamento di infrastrutture sportive già esistenti come lo Stade de France e il Roland Garros. Più complicata è la questione dei trasporti, con alcune nuove stazioni della metropolitana – per cui i biglietti dovrebbero aumentare fino a 4 euro – che probabilmente non saranno pronte per luglio. A disposizione ci sarà però una rete di piste ciclabili da far invidia ad altre capitali europee: 415 chilometri costruiti negli ultimi anni. Il primo banco di prova sarà la cerimonia di inaugurazione del 26 luglio prevista lungo la Senna: oltre 150 imbarcazioni cariche di migliaia di atleti e delegazioni che sfileranno sotto gli occhi di trecentomila spettatori. Un rompicapo in termini di sicurezza, in una fase di minacce terroristiche e due guerre vicine in corso. Macron non vuole parlare di un piano alternativo, che però non si può escludere. Il leader punta molto – anche in termini di recupero di popolarità – su questa vetrina mondiale. Ha pensato di ingaggiare la cantante Aya Nakamura per interpretare una canzone di Edith Piaf, facendo inorridire alcuni, e ha promesso di tuffarsi anche lui nella Senna come la sindaca Anne Hidalgo. Il fiume dovrebbe tornare balneabile in alcune zone. È un’altra delle tante promesse olimpiche che andranno verificate a luglio.