la Repubblica, 1 marzo 2024
Un anno per un documento
ROMA – «Fai così: collegati al sito alle tre di notte. È a quell’ora che azzerano tutte le agende. Ed è solo a quell’ora che si trova subito un posto». La dritta dell’amico che le ha già sperimentate tutte è la luce surreale in fondo al tunnel, la via d’uscita estrema dalla burocrazia che impiglia nei suoi nodi chiunque abbia bisogno di rinnovare un passaporto, richiedere una carta d’identità elettronica o fare uno dei due documenti ex novo. Succede perché le domande sono troppe, i siti vanno in tilt, i telefoni delle questure squillano a vuoto.
Eppure il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi ha assicurato che l’aumento del personale agli sportelli ha accelerato il disbrigo delle pratiche. Nel 2023 sono stati emessi 2 milioni e 750mila passaporti; e nel gennaio di quest’anno ne sono stati rilasciati 250mila, 60mila in più dello stesso mese dello scorso anno.
Ma open day, clic night, tentativi di accesso alla piattaforma Agenda online con lo Spid, code agli sportelli, prove telefoniche, call dell’ultimo minuto non bastano. Non ovunque. Nei primi due mesi del 2024 Assoviaggi ha stimato che siano state oltre 6mila le prenotazioni di partenze internazionali annullate o rimandate in Italia a causa dei ritardi nel rilascio dei passaporti scaduti, smarriti o richiesti per la prima volta dai cittadini. Con una ricaduta pesante sul settore delle agenzie di viaggio e dei tour operator, calcolata in 8,8 milioni di euro di giro d’affari andati in fumo. E in vista delle feste di Pasqua e del maxi-ponte tra 25 aprile e 1° maggio sono in ballo altre 53mila prenotazioni per viaggi in tutto il mondo. Certo, la polizia di Stato ricorda sempre che in caso di urgenze di studio, di lavoro, di salute o anche per vacanze già fissate qualche slot libero si trova, bisogna presentarsi direttamente alla questura di zona e mettersi in fila. Il resto è un’opera di Beckett, teatro dell’assurdo.
L’attesa da record
Nessuno fa peggio di Roma. L’appuntamento per i rinnovi è una chimera. Il passaporto? «Ritorni a Capodanno», al commissariato periferico del Casilino, o dopo la Befana nella Spinaceto ritratta da Nanni Moretti. D’altronde, si dice: «Natale con i tuoi». Solo fuori città il tempo d’attesa si riduce. Per la carta d’identità? «Prego ripassare direttamente nel 2025». La prova fatta ieri alle ore 15.30 da Repubblica dà questo responso: 4 o 21 febbraio dell’anno prossimo. E in due soli municipi. Seguono, in maglia nera, Napoli, Torino, Milano e Bologna. Tempo d’attesa stimato: 90-100 giorni. Ce ne vogliono altri trenta per avere il documento. Se ne riparla tra maggio e giugno, insomma.
Clic night. O a orari
Nelle Marche e in Abruzzo, sempre per il passaporto, si aspettano anche sei mesi, e così succede pure in Puglia, in Calabria fino a un anno, a meno di non collegarsi nelle ore notturne. E poi c’è il caso Genova: nessuna data disponibile. L’appuntamento sarebbe pure garantito entro tre settimane dalla prenotazione, il problema è la prenotazione: non si riesce a farla. Solo alcuni fortunati che si contano sulle dita delle mani possono sperare in un buco collegandosi a orari prestabiliti, quelli in cui i commissariati aggiornano le loro agende: alle 8, alle 14, alle 18, alle 20. Un terno al lotto.
Gli open day
L’escamotage salta-agenda si chiama open day. A Roma ci si riversano a migliaia nei weekend. «Lo scorso anno abbiamo rilasciato 350mila Cie, un record assoluto», spiega Andrea Catarci, assessore alla “Città dei 15 minuti”. A Napoli si fanno negli uffici della questura o dei commissariati, una sola volta a settimana: una fila paziente aspettando il proprio turno.L’ufficio passaporti smarriti
Come in ogni storia, c’è il rovescio della medaglia. Se c’è chi preme per avere un passaporto valido e volare oltreoceano ora, subito, adesso, a Torino ci sono migliaia di passaporti che giacciono abbandonati: la polizia ne ha ancora 171 rilasciati nel 2021, 400 del 2022, 1.450 del 2023 e 375 di quest’anno. Peccato non siano figurine da scambiare, ma richieste a vuoto per gli uffici.Le disuguaglianze della Cie
Più rapidi, e di molto, i tempi per ottenere una nuova carta d’identità. Con alcune pesanti differenze. Se a Milano gli sportelli dell’anagrafe risultano sempre più intasati con richieste cresciute del 27%, a Napoli si è trovata un’altra via: in sette giorni c’è l’appuntamento in ufficio, si ottiene una ricevuta con un numero d’identificazione già valida per spostarsi su e giù per l’Italia e dopo altri sei giorni la Cie arriva a casa. Rivoluzione estiva, dopo che per anni ci si è persi tra i numeri di telefono delle varie municipalità che, tra l’altro, squillavano a vuoto. A Firenze si aspetta un mese in più o in meno a seconda di come si prenota: sul sito l’appuntamento è a marzo, via contact center ad aprile. E poi c’è Palermo, che rispetto al passato certo ha messo il turbo, se così si può dire: ci vuole “appena” un mese. Prima però erano 150 lunghi giorni.
Il business
Quasi sempre, laddove c’è un groviglio, s’intrufola la speculazione. E sui tempi estenuanti d’attesa c’è chi ha deciso di fondare un business. A Bari sono nate agenzie che promettono di velocizzare i tempi per l’appuntamento. In cambio vogliono subito 155 euro in contanti.