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 2024  marzo 03 Domenica calendario

Scandalo a Montecarlo


Milano Più che uno scandalo a corte, nell’assemblaggio del pur parziale e assai complesso scenario conviene parlare della corte degli scandali.
Il luogo è Montecarlo. Fra denunce, dossier, alleanze, oligarchi russi, droni e tradimenti, i personaggi e interpreti sono i seguenti: il principe Alberto II con le sorelle Caroline e Stephanie; l’ex supercontabile di famiglia Claude Palmero, amante dei silenzi e del jogging d’altura, agghiacciato dalla sola idea di comunicare al telefono col prossimo (ha utenze straniere che varia di continuo); l’imprenditore miliardario Patrice Pastor; gli immobiliaristi italiani di nascita Claudio Marzocco (da giovane sequestrato dalla ’ndrangheta) e Antonio Caroli, dalla natìa Val d’Itria considerato uno degli ambasciatori nel mondo; poi ci sono uno smanettone dei computer ossessionato dai lupi, nel senso degli animali, forse agenti dei Servizi segreti ma di quale nazione non si sa, colf filippine pagate sì 100 euro al giorno ma in nero.
Insomma non è affatto un caso che il giornale francese Le Monde abbia dedicato quattro puntate a questa storia, sul modello del feuilleton del 1800.
L’ultimo aggiornamento investigativo ci viene dai colleghi del Fatto Quotidiano che hanno acquisito ed esaminato la denuncia del principe contro Palmero; l’ipotesi dell’accusa è abuso d’ufficio e appropriazione indebita: il contabile avrebbe distratto una gran quantità di denaro che, da incarico, avrebbe dovuto invece amministrare. Ma il tema, forse il vero tema, è legato ai cosiddetti «quaderni segreti», un fitto intrico di pagine dove Palmero ha annotato operazioni, numeri e anche aneddoti domestici tipo la mancata regolarizzazione del personale che teneva pulita la corte.
L’accusa
L’indagato avrebbe sottratto molti soldi per costruirsi una rete di sicurezza privata
Lui, il diretto interessato, a Le Monde ha ripetuto di non essere un ladro e d’aver agito nell’interesse del Principato; una versione sposata da Erwan Grimaud, l’ex smanettone matto per i lupi, che ha creato un impero con la sua società «McClic», attiva nella fabbricazione di droni simili a quelli impiegati nella guerra in Ucraina (e dall’esercito americano). Palmero avrebbe veicolato a Grimaud una consistente parte dei soldi sottratti ad Alberto II per costruirsi una poderosa rete di sicurezza privata con l’arruolamento di spie. A quale pro? Nessuna risposta, ma un altro interrogativo: bisogna esplorare una geografia meramente locale o sconfinare arrivando allo stesso conflitto? A tal proposito forse giova una parentesi: come appreso dal Corriere, si sono moltiplicati i viaggi di manager di aziende tecnologiche che incontrano rappresentanti delle forze dell’ordine per promuovere sofisticati sistemi anti-droni. Ah, le società hanno sempre sede a Montecarlo. Sempre.
Torniamo alla faida. I magistrati vogliono capire se sia in corso una fronda contro Alberto II. Spesso tirato in ballo a livello mediatico, quel Patrice Pastor, erede di una famiglia di magnati, non ha esitato a minacciare qualunque scrivente di terribili azioni legali, chiamandosi fuori dall’orchestrazione di macchine del fango. Altre ricostruzioni, parimenti senza uno straccio di prova giudiziaria, disegnerebbero un triangolo Palmero-Marzocco-Caroli (gli italiani hanno avuto stretti rapporti comunicativi col contabile), un triangolo centrale in un «cartello» politico e immobiliare che vorrebbe ruoli ancor più egemoni nel Principato.
Abbiamo terminato? No. Arriva l’ora di Dmitri Ryboloviev, russo che nacque cardiologo, approfittò del dissolvimento dell’Unione sovietica per arricchirsi, divenne famoso per colossali festini sugli yacht del Mediterraneo, scappò col tesoro investendo dai quadri di Picasso alle società calcistiche. Come il Monaco, serie A francese. Ci sono fotografie di Ryboloviev in tribuna d’onore con Alberto II. Di recente il Principato ha implementato le sanzioni contro gli oligarchi alleati di Putin. Quel Putin di cui Ryboloviev si è dichiarato non amico.