Corriere della Sera, 3 marzo 2024
Le vittime illustri dello spionaggio
L a prima interrogazione «abusiva» su Guido Crosetto, da parte del luogotenente della Guardia di finanza Pasquale Striano all’epoca in servizio alla Direzione nazionale antimafia, risale al 28 luglio 2022. Stava per cominciare la campagna elettorale, i partiti dovevano compilare le liste dei candidati e si discuteva se il co-fondatore di Fratelli d’Italia dovesse correre oppure no. Rimase fuori dalla competizione, ma a elezioni avvenute, il suo nome è stato indicato fin da subito per il ministero della Difesa. Il governo Meloni giura il 22 ottobre, e due giorni prima, il 20 ottobre, ecco che il finanziere acquisisce altre informazioni sui «dati anagrafici e i redditi percepiti» del neo ministro e di suo figlio Alessandro.
Nell’atto d’accusa della Procura di Perugia sull’attività occulta del luogotenente Striano, indagato insieme al magistrato della Dna Antonio Laudati e altre quattordici persone, le date sono importanti. Perché le ricerche sulle varie banche dati (soprattutto la Siva, il Sistema informativo valutario in uso alla Finanza, e Serpico, dell’Agenzia delle Entrate) corrispondono a momenti particolari per i personaggi coinvolti. E così, a parte Crosetto del quale una settimana dopo scriverà il quotidiano Domani a proposito di un possibile conflitto d’interessi, nei giorni in cui prende forma il governo Meloni ecco gli accessi che riguardano i neoministri dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin e del Lavoro Marina Calderone (sempre il 20 ottobre 2022). Stesso accertamento, nella stessa data, per il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara, sul quale c’era stato un controllo nell’aprile precedente.
La radiografia
Del ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida, Striano s’era già interessato a settembre 2021 e a giugno 2022, di Adolfo Urso a ottobre 2019 e a febbraio 2022 (quando era prima semplice componente e poi presidente del Comitato di controllo sui servizi segreti), e della ministra per le Riforme Maria Elisabetta Alberti Casellati a gennaio 2022, quando era ancora presidente del Senato; sul marito Gianbattista, invece, aveva fatto due accessi tra il 2020 e il 2021.
Anche per il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Giovanbattista Fazzolari l’interrogazione risale al 20 ottobre, mentre il 3 novembre tocca al sottosegretario all’Economia Federico Freni, nominato il 31 ottobre; ma su di lui c’era già stato un accesso il 4 ottobre 2021, quando s’era appena insediato nello stesso incarico con il governo Draghi. Doppio controllo, quindi, per nomina e conferma.
Nell’esecutivo precedente a quello attuale era stato nominato capo di Gabinetto del ministero dell’Economia Giuseppe Chinè, attuale procuratore della Federazione italiana gioco calcio, in contemporanea con le verifiche di Striano a suo nome.
Una sorta di radiografia del governo vecchio e nuovo alla ricerca di segnalazioni di operazioni economiche effettuata «per ragioni estranee al servizio e dunque abusive», accusa il procuratore di Perugia Raffaele Cantone. Che a volte coincide con articoli di stampa o richieste di giornalisti amici del finanziere, ma che altre volte – insieme al resto delle centinaia «censite» dai pm perugini – non hanno una spiegazione immediata. Ecco perché, in attesa della versione dell’indagato Striano, una simile «pesca a strascico» (che a luglio 2022 ha coinvolto anche la fidanzata di Matteo Salvini, Francesca Verdini, e suo fratello Tommaso, figli di Denis) lascia ipotizzare anche un’attività di dossieraggio. Indipendentemente dai dati raccolti e estrapolati.
Controlli sui candidati
All’estate del 2022, quando i partiti stavano confezionando le liste elettorali, risalgono gli accessi relativi a deputati in corsa per il seggio come Chiara Colosimo, Andrea Delmastro, Tommaso Foti (FdI), Marta Fascina (FI) e altri. Mentre tra la primavera e l’estate del 2021, quando la destra doveva scegliere il candidato nella corsa a sindaco di Roma, ecco le interrogazioni su Fabio Rampelli, inizialmente dato per favorito, e poi sul prescelto Enrico Michetti.
L’anno successivo a Palermo il centrodestra schiera Roberto Lagalla per la poltrona di primo cittadino, grande favorito: ricerca il 19 maggio ed elezione il 14 giugno. In Calabria il neogovernatore Roberto Occhiuto viene «monitorato» a fine settembre, due mesi prima di essere eletto. In Lombardia il 7 gennaio 2021 il presidente della Regione Attilio Fontana vara un rimpasto nella Giunta, con la nomina di Letizia Moratti a vicepresidente e assessore al Welfare e puntuale, lo stesso giorno, c’è traccia dell’accesso di Striano alla banca dati della Finanza a caccia di operazioni bancarie anomale a suo carico.
Ricerche sugli indagati
Altre ricerche del luogotenente, commissionate da non si sa chi, sembrano collegate ad eventi ugualmente significativi. Il commissario per la gestione dell’emergenza Covid Domenico Arcuri, nominato, l’anno precedente dall’allora premier Giuseppe Conte, fu rimosso dall’incarico il 1° marzo 2021, dopo un paio di settimane di governo Draghi appena insediato; quattro giorni prima, il 25 febbraio, Striano interroga al banca Siva alla ricerca di segnalazioni di operazioni sospette sul suo conto. Chi gli aveva chiesto di informasi? E perché?
Legati alla gestione della pandemia sono stati aperti diversi fascicoli giudiziari in molte città, uno dei quali ha coinvolto l’ex presidente della Camera Irene Pivetti; su di lei, a indagini in corso, Striano fa tre accertamenti, tra ottobre 2020 e novembre 2021. Ma più in generale, sono diverse le inchieste in tutta Italia per le quali, appena emerse, il finanziere – comandante del «Gruppo Sos» della Dna – ha messo in moto i propri computer in cerca di notizie sui conti correnti degli indagati. Come il broker accusato di truffa a diversi vip Massimo Bochicchio, sul quale risulta un accesso abusivo a marzo 2021, mentre l’indagine a suo carico era in pieno svolgimento; e ancora l’ex spin doctor di Salvini, Luca Morisi, o l’avvocato Piero Amara e l’imprenditore Fabrizio Centofanti, coindagati e «attenzionati» fra il 2020 e il 2021. Altro esempio: Matteo Renzi e il suo agente Lucio Presta, sui quali risultano accertamenti in contemporanea con un’inchiesta a loro carico della Procura di Roma, poi archiviata. Si tratta di inquisiti per reati che non hanno niente a che vedere con le competenze della Procura antimafia, così da riproporre il quesito sul movente degli accessi.
Le inchieste sollecitate
Altre indagini, invece, sono state sollecitate e avviate su «impulso» della Dna dopo il lavoro svolto e ora contestato a Striano e al pm Laudati. Ad esempio su un signore, Luigi Lauro, segnalato alla Procura di Napoli per «sospetta attività di riciclaggio» collegata al «clan Mallardo di Giugliano». Il presupposto ufficiale erano «numerose segnalazioni di operazioni sospette» mentre, secondo le contestazioni del procuratore Cantone e della sostituta Laura Reale, all’origine c’erano «le informazioni ottenute da Cannella Giuseppe (contrapposto a Lauro in un altro procedimento giudiziario, ndr ) attraverso gli incontri promossi da Laudati e concordati con lo Striano». Obiettivo: «Favorire intenzionalmente Cannella» e «procurare un danno a Lauro».
Situazione analoga con il presidente della Federazione gioco calcio Gabriele Gravina, sul conto del quale sono stati trasmessi elementi d’accusa alla Procura di Roma asseritamente provenienti dalla Procura di Salerno, «quando invece l’origine dell’atto erano le informazioni ottenute» da un ex collaboratore di Gravina «attraverso gli incontri promossi dallo stesso Laudati con Striano». Di qui le accuse di falso, oltre che accesso abusivo a sistema informatico e abuso d’ufficio per il luogotenente e il magistrato.
a