Corriere della Sera, 3 marzo 2024
Meloni in Canada
toronto È stata ricevuta alla Casa Bianca, poi è volata in Canada per incontrare un altro membro del G7, il premier Justin Trudeau, con cui nel pomeriggio fa visita alla comunità di italo-canadese, ma dopo due giorni di missione all’estero, quando alla fine si trova di fronte i giornalisti, Giorgia Meloni dedica larga parte della conferenza ai suoi rapporti, e al presunto scontro, con il capo dello Stato: «Non mi sono mai riferita a lui, i miei rapporti con Mattarella sono ottimi, io ce l’avevo con la sinistra, che tenta di aprire una crepa fra me e il Colle per contrastare la riforma della Costituzione».
Il Colle
In un corridoio del Fairmont Royal York hotel, dopo aver incontrato e pranzato con Trudeau, Giorgia Meloni chiarisce il senso delle sue parole al Tg2, rilasciate prima del viaggio. Mattarella aveva detto che quando si arriva ai manganelli contro i manifestanti «è sempre un fallimento». Lei aveva risposto che è «pericoloso quando le istituzioni tolgono il sostegno alle forze dell’ordine». Ora aggiunge la lettura autentica di quelle parole: «Ce l’avevo con la sinistra, sempre capace di criticare quando le cose vanno male, mai capace di difendere le forze dell’ordine».
La riforma
Ma Meloni dice di più, difende lo stesso Mattarella, al quale «va la mia solidarietà per i tentativi di utilizzarlo» contro il premierato, perché – sostiene – «non mi sembra corretto usare la sua figura per questo. La mia riforma non tocca i suoi poteri volutamente, perché è una figura di garanzia, un’istituzione unificante; se avessi voluto farlo, lo avrei fatto. Quello che sostengono alcuni costituzionalisti, per esempio che oggi il capo dello Stato nomina il presidente del Consiglio e questo potere sarebbe leso, mi sembra scorretto, visto che il Quirinale oggi nomina di solito chi vince le elezioni, dunque non capisco quale sia la differenza. Vedo un tentativo di costruire uno scontro artefatto tra me e il presidente della Repubblica, perché la sinistra non sa come spiegare che non vuole che i cittadini scelgano da chi farsi rappresentare».
I manganelli
Si discute anche del diritto di manifestare e qui Meloni ammette che errori, negli scontri di Pisa, potrebbero essercene stati, da parte della polizia: «Intanto diciamo che a differenza di altri Stati in Europa non abbiamo vietato le manifestazioni, aggiungiamo anche che spesso sono i poliziotti a finire in ospedale, poi certo qualcosa è andato storto, certo che è meglio non utilizzare i manganelli, bisogna valutare se ci sono stati errori, probabilmente sì, ma non ho tutti gli elementi per valutare».
La Sardegna
Il secondo tema di politica interna, su cui ancora non aveva espresso commenti, è la sconfitta alle elezioni regionali in Sardegna, anche se nelle ultime ore sembra tornata una punta di incertezza. Per la premier occorre aspettare: «Vediamo come va il riconteggio, poi vediamo cosa fare. Mi pare che si stia assottigliando lo scarto, le cose sono andate meno peggio di come sembrava, ma non ho preso alcuna decisione. E non sono pentita della candidatura di Truzzu, le cose a volte vanno bene e a volte male».
Tensioni internazionali
L’abbattimento di un drone degli Houthi da parte della nostra Marina nel Mar Rosso «dimostra quanto ci sia bisogno di essere concentrati su un quadrante fondamentale per i nostri interessi. Lì passa il 15 per cento del commercio globale: in mancanza di questa rotta, passando per il Capo di Buona Speranza, rischiamo di avere un incremento del prezzo dei prodotti». Meloni annuncia che sta lavorando ad una dichiarazione congiunta del G7 sul Medio Oriente, conferma il pressing degli americani sui fondi russi congelati e riconosce che da parte degli europei ci sono delle difficoltà, «perché filosoficamente siamo tutti d’accordo, ma sul piano legale e finanziario non è facile: si può ragionare su come utilizzare queste risorse congelate per i prestiti». Parole che sembrano confermare l’ipotesi che possano essere emessi dei bond garantiti dai fondi sovrani russi congelati. Ovviamente si è parlato di Africa, che sarà uno dei temi del G7, e del Piano Mattei lanciato da Roma: «Tutti i Paesi del G7 stanno lavorando sull’Africa, ma singolarmente. Io voglio mettere in rete questo lavoro, unificando gli sforzi quando possibile». Poi l’annuncio che per la prima volta nella storia del G7 ci sarà una sessione dedicata al tema delle disabilità.