Corriere della Sera, 2 marzo 2024
La scelta di Lucano
Dal paradiso all’inferno. Sembrava un viaggio di sola andata, per Domenico Lucano detto «Mimmo». Prima incoronato da Fortune come uno dei 50 leader più influenti del mondo grazie al suo piano (virtuoso) per l’accoglienza diffusa dei migranti nella sua Riace. Poi la sospensione da sindaco, gli arresti domiciliari e la condanna pesantissima a 13 anni: per 21 reati commessi nella gestione dei progetti di accoglienza, tra cui associazione a delinquere, falso in atto pubblico, peculato, abuso d’ufficio e truffa. E infine l’appello: quasi assolto. E adesso «Mimmo» riparte. Ma meglio starsene più a sinistra. «Ho detto di no al Pd, non potevo legarmi a un partito che ha accettato la guerra», ha detto Lucano annunciando la sua candidatura alle Europee con Alleanza verdi e sinistra. E poi: «Il Pd è anche un partito che ha accettato il neoliberismo e lo spettro che si cela dietro l’odissea dei viaggi della speranza che poi portano a tragedie come quella di Cutro». L’offerta del tandem Fratoianni-Bonelli, nel toto candidature, ha beffato quella del Partito democratico, che si era fatto avanti, perché, ça va sans dire, anche al Nazareno sapevano bene che «Mimmo» è uno che, su questa sponda, le preferenze sa acchiapparle. L’ex sindaco di Riace, 66 anni a marzo, ai tempi del «paradiso» si era inventato il «modello Riace». Grazie a questa politica il Comune riusciva a ottenere fondi regionali o mutui per la ristrutturazione delle case dismesse tra le duemila anime del piccolo paese calabrese, ripopolandolo. Poi, attraverso le associazioni del territorio, negli spazi riqualificati veniva offerta accoglienza e ospitalità a migranti, rifugiati e richiedenti asilo, in seguito impegnati in laboratori tessili, lavorazione del vetro o produzione di confetture. Erano i tempi, appunto, del «paradiso». Tanto che il pianeta Riace finì per due volte al cinema, o meglio: una, per adesso. Prima il grande Wim Wenders gira Il Volo. Poi Beppe Fiorello è nei panni di Lucano in Tutto il mondo è paese per una fiction, prodotta dalla Rai ma ancora mai trasmessa a causa dell’inchiesta che era in corso. E ora che Lucano è tornato in campo, sono ripartite puntuali le staffilate da destra: «Dopo Soumahoro, Mimmo Lucano. Bonelli e Fratoianni confermano l’attrazione per chi ha fatto fortuna con l’immigrazione», attacca la Lega. La risposta di Lucano? «Un sorriso».