Corriere della Sera, 1 marzo 2024
Trump punta sui neri
Dopo aver paragonato i suoi guai giudiziari al martirio di Navalny, Donald Trump ha deciso di usare le sue magiche capacità di travisare la realtà per raggiungere un obiettivo strategico in vista delle presidenziali: conquistare buona parte del voto afroamericano. E allora «i neri sono solidali con me perché sono stato incriminato senza motivo, cosa che è capitata anche a molti di loro». E ancora: «A farli sentire come me è stata la foto segnaletica: i loro voti per me erano già aumentati del 50 per cento nel 2020. Ora mi sosterranno in massa». Razionalmente, tutto assurdo. Non solo il paragone con Navalny e il tentativo di ridicolizzare i processi, ma anche la pretesa di far dimenticare decenni di comportamenti razzisti: dal rifiuto di avere neri come inquilini a Brooklyn quando l’immobiliare Trump non era ancora sbarcata a Manhattan, alla difesa dei suprematisti bianchi fino alle battaglie contro Black Lives Matter in anni recenti, quelli della sua presidenza. E tuttavia The Donald, pessimo governante ma abilissimo e spregiudicato nella comunicazione elettorale, sperimenta anche sulla gente di colore quell’arte della suggestione con la quale ha cambiato il Dna del partito repubblicano.
Il voto dell’America nera non è mai stato così decisivo. Biden rischia di perdere uno Stato-chiave, il Michigan, per la ribellione dei cittadini di origine araba, furiosi per l’appoggio degli Stati Uniti a Israele. Ma la reazione ai massacri di Hamas del 7 ottobre, una vera guerra a Gaza con decine di migliaia di vittime civili, ha messo in crisi il rapporto di Biden anche con molti neri, non solo musulmani. Trump sostiene l’insostenibile, ma è vero che dal 2016 al 2020 la sua presa sull’elettorato nero è salita dall’8 al 12 per cento. Ed è vero che c’è stanchezza verso Biden, soprattutto tra i giovani: meno memoria storica, più vulnerabili alle suggestioni. Nel 2016 Trump, accusato di essere appoggiato in modo occulto dal Cremlino, rivoltò senza imbarazzi la questione sostenendo che il vero burattino di Putin era Hillary Clinton. E vinse le elezioni. Perché non riprovare? Non conquisterà la maggioranza dei neri ma, secondo David Axelrod, stratega delle vittorie elettorali di Obama, per tornare alla Casa Bianca a Trump basta conquistare il 22 per cento dei neri che gli è stato attribuito dal sondaggio del New York Times e del Siena College.