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 2024  marzo 03 Domenica calendario

LA PARACULATA DI BIDEN: MANDA AIUTI UMANITARI A GAZA, FA TRAPELARE LA NOTIZIA DI UN ACCORDO PER UN CESSATE UN FUOCO, MA ALLA FINE DELLE OSTILITÀ NON CI CREDE NEMMENO LUI – IERI GLI USA HANNO PARACADUTATO 35MILA PASTI SU GAZA, MA È SEMBRATA UN’OPERAZIONE DI MARKETING PER PROVARE A RIACCIUFFARE LE SIMPATIE DENTRO CASA IN VISTA DELLE ELEZIONI – IERI LA DIPLOMAZIA AMERICANA HA FATTO TRAPELARE LA NOTIZIA CHE ISRAELE HA “PIÙ O MENO” ACCOLTO L’ACCORDO PER UN CESSATE UN FUOCO DI SEI SETTIMANE: "ORA LA PALLA PASSA AD HAMAS". MA "SLEEPY JOE" ALLA MELONI CONFESSA CHE… -

Estratto dell’articolo di Nello Del Gatto per “La Stampa” Si rincorrono da più parti e seguono direzioni opposte, le voci circa i colloqui per cercare di arrivare a un accordo su Gaza per una tregua, con conseguente rilascio degli ostaggi, che cominci prima dell'inizio del Ramadan, intorno al dieci marzo. Una delegazione di Hamas era attesa ieri sera a Il Cairo per portare la risposta definitiva alle condizioni dell'accordo. Il pallino sembra essere nelle loro mani.

Dai mediatori sull'asse Egitto-Qatar-Stati Uniti si ricorrono anche i termini: ci si sarebbe accordati per le sei settimane di tregua, Israele ha messo il veto su una serie di nomi da liberare. Hamas si impegnerebbe a liberare 42 ostaggi, ma insisterebbe sul ritiro israeliano. Ad Hamas sono state offerte garanzie affinché un accordo per la cessazione dei combattimenti nella Striscia di Gaza venga raggiunto nella seconda e terza fase dei negoziati.

La pressione è tanta. Migliaia di persone sono entrate a Gerusalemme con la marcia iniziata mercoledì nei pressi del kibbutz Re'em, dove si tenne il rave Supernova, uno dei luoghi più colpiti dal massacro del 7 ottobre. Il corteo, nel quale ci sono ostaggi liberati a Gaza, ha manifestato dinanzi alla residenza del premier. Proteste, con alcuni scontri, in tutto il paese anche per chiedere le dimissioni di Netanyahu e nuove elezioni. Manifestazioni in alcune città israeliane a maggioranza araba, per chiedono la fine della guerra.

Che, invece, continua senza sosta. Undici persone sono state uccise e almeno 50 ferite a seguito di un attacco aereo israeliano nei pressi dell'ospedale Tal as-Sultan, a Rafah, dove c'erano tende di sfollati. Altri bombardamenti sono stati riportati vicino al campo profughi di Nuseirat. e a Deir el-Balah. […] Per portare sollievo alla popolazione, l'aviazione americana e quella giordana hanno paracadutato, sulla fascia costiera dell'enclave, almeno 35.000 pasti, ma sono molte le ong, sul campo e fuori, che denunciano l'inutilità dell'operazione, etichettandola come azione elettorale e di marketing.

Restano ancora molte accuse e nubi intorno al massacro della farina di giovedì, mentre sono salite a 118 le vittime. Un team Onu ha visitato alcuni dei feriti nell'ospedale al-Shifa di Gaza City. «Non sono a conoscenza del fatto che i nostri abbiano esaminato i corpi delle persone che sono state uccise - ha detto Stephane Dujarric, portavoce del Segretario Generale dell'Onu - so da quello che hanno visto in termini di pazienti vivi che ricevevano cure, che c'era un gran numero di ferite da arma da fuoco».

Georgios Petropoulos dell'Ufficio delle Nazioni Unite per il coordinamento degli affari umanitari (Ocha) era nel team entrato all'Al Shifa. «Abbiamo visto persone ferite da arma da fuoco. Abbiamo visto amputati e bambini di 12 anni feriti giovedì», ha detto. Mohammed Salah, direttore dell'ospedale Al-Awda, ha dichiarato che dei 176 feriti portati nella struttura, 142, quindi circa l'80%, avevano ferite da arma da fuoco e gli altri 34 mostravano ferite dovute a una fuga precipitosa. Salah ha però aggiunto di non poter determinare la causa della morte dei civili, perché i loro corpi sono stati portati via per essere identificati e contati. […]

2. BIDEN ACCELERA SUL SOSTEGNO ALLA POPOLAZIONE E A MELONI CONFESSA: ACCORDO ANCORA LONTANO Estratto dell’articolo di Alberto Simoni, Ilario Lombardo per "La Stampa" La diplomazia americana rovescia nel campo di Hamas la responsabilità di accettare o meno l'intesa di un cessate il fuoco temporaneo che consenta il rilascio degli ostaggi e l'ingresso di aiuti umanitari nella Striscia di Gaza. Un funzionario della Casa Bianca ha spiegato che «l'accordo quadro c'è, Israele l'ha più o meno accolto ma Hamas non ha ancora accettato». Il nodo è, stando alle fonti americane, quello della definizione di «ostaggi vulnerabili» che sarebbero i primi a poter lasciare la Striscia.

Una situazione complicata che Durante il colloquio alla Casa Bianca tra il presidente Joe Biden e Giorgia Meloni. Biden non ha nascosto la «forte preoccupazione» per la crisi a Gaza. Secondo quanto ricostruito da fonti diplomatiche italiane, il leader democratico ha detto che Hamas sta riducendo le sue pretese, ma serve ancora tempo per arrivare a un cessate il fuoco.

C'è un ammissione di fondo, da parte di Biden: una soluzione imminente non si intravede. E anche sull'ipotesi dei due Stati, con garanzie di sicurezza per Israele, che è l'orizzonte di medio-termine a cui lavora Washington, il capo della Casa Bianca ha confessato: «Siamo ancora molto lontani».

Nel frattempo, però, l'urgenza sono gli aiuti umanitari. Ieri il Dipartimento della Difesa ha condotto il primo lancio di razioni di cibo, tre C-130 hanno paracadutato in totale 66 casse con 38mila razioni alimentari. L'operazione è stata definita un «successo» da un punto di vista logistica e rappresenta – spiegano dall'Amministrazione – un test per future e simili azioni. […]