Estratto dell'articolo di Giovanna Cavalli per www.corriere.it, 2 marzo 2024
C’ERAVAMO TANTI AMATI (E CORNIFICATI) – TUTTE LE CHICCHE E I VELENI DEL MATRIMONIO TRA SILVIO BERLUSCONI E VERONICA LARIO (CHE SI È CONFESSATA DA MARIA LATELLA A SKY TG24) – LUI CHE LA CONQUISTÒ CON UNA COPERTA DI LANA DOPO AVERLA VISTA CON I CAPEZZOLI AL VENTO SUL PALCO DEL TEATRO MANZONI – IL PERIODO DI SEMI-CLANDESTINITÀ DI VERONICA A VILLA BORLETTI E LA RICHIESTA DI SEPARAZIONE ALLA PRIMA MOGLIE DEL CAV ARRIVATA DOPO LA NASCITA DI BARBARA ED ELEONORA – POI LE FOTO DEL BANANA A VILLA CERTOSA E IL GOSSIP SU MASSIMO CACCIARI – VIDEO: “SONO STATA TRATTATA DA VELINA INGRATA” -
La conquistò con una coperta di lana, senza manco un filo di cachemire. Veronica gli aveva confidato che, nel suo modesto appartamentino romano da attrice di belle speranze, il riscaldamento funzionava un po’ così e la sera si battevano i denti. E Silvio, che già la tempestava di telefonate, un giorno le si presentò alla porta con il soffice pegno d’amore, senza strafare. «Un’emozione così tenera non l’ho provata più», racconterà anni dopo lei, che pure da first lady portò al collo una lunga e preziosissima collana di acquamarina, bottino di un’asta per super-ricchi a St Moritz che Berlusconi si aggiudicò, sfoggiata nel 2004 per il presidente George W Bush in visita ufficiale.
Certo, il primo incontro fatale resta quello al teatro Manzoni, che il rampante imprenditore e futuro re della tv commerciale aveva appena comprato. Lei, 24 anni – venti esatti meno di lui - nata Miriam Raffaella Bartolini da Bologna, occhioni blu e labbra carnose, lo folgorò dal palco, recitando nel Magnifico cornuto con Enrico Maria Salerno, che in una scena le strappava la camicetta, lasciandola a florido seno nudo. Applausi scroscianti.
«Era bellissima, rimasi senza parole. Ho sentito un fulmine, ma non era un temporale», racconterà Silvio. Che non perse tempo e corse in camerino con un gran mazzo di rose rosse, primo atto di un lungo e serrato corteggiamento. Tralasciando forse di dirle – non subito almeno – che era già sposato (con Carla Elvira Dall’Oglio, madre di Marina e Pier Silvio). «Si comportava da single», spiegò Veronica.
Era il 1980, il primo di un decennio che più berlusconiano e narcisista non si può, fatto di yuppies, di Milano da bere, di spalline imbottite e orologi sul polsino «perché così lo porta l’Avvocato». Ma amore fu. All’inizio Veronica fu tenuta prudentemente nascosta a villa Borletti, in via Rovani, residenza privata e sede della Fininvest, in felice semi-clandestinità. Nasce la prima figlia Barbara. Poi Eleonora (e Silvio avvia le pratiche di separazione), quindi Luigi e finalmente, il 15 dicembre del 1990 viene celebrato il matrimonio civile a Palazzo Marino, il testimone dello sposo è Bettino Craxi, con Fedele Confalonieri. Il ménage familiare prevede ville separate.
Lui ad Arcore, lei a Macherio, dove conduce vita bucolica, tra orti biologici, caprette, letture profonde, sfoglia stesa a mano, i bimbi mandati alla scuola steineriana, niente tv, tantomeno quelle di papà. Quando il Cavaliere scende in politica nel 1994 e fonda Forza Italia, lei acconsente ma non tace: «Fai pure, ma sappi che non diventerò una moglie diversa da quella che sono stata finora». E mentre lui prepara il contratto con gli italiani, lei si iscrive a seminari su Goethe, diventa editrice de Il Foglio, incassa gli elogi di Walter Veltroni («È una persona di primissimo piano»). Il matrimonio scricchiola ma ancora regge.
Nel 2002 su Oggi escono le foto di Silvio che a Villa Certosa, in Sardegna, passeggia mano nella mano con la rossa Francesca Romana Impiglia. Mentre infuria il fantasioso gossip del barbuto filosofo Massimo Cacciari presunto amante di Veronica, confermato dallo stesso Berlusconi che, incurante del protocollo, ci scherza su con il premier danese Rasmussen: «Lei è più bello di Cacciari, dovrei presentarle mia moglie».
[…] nel 2006, alla festa marocchina per il cinquantesimo compleanno di Veronica, a Marrakech, con le sette amiche di lei abbigliate da odalische, il presidente del Milan si traveste da danzatore berbero, infine si scopre il viso e dalla tasca, sotto la tunica, estrae uno sfavillante collier di diamanti del fidato gioielliere Eleuteri. «Tanti auguri, amore mio». Lei è davvero commossa, forse per l’ultima volta. Fatale sarà l’allegra cena di gala per i Telegatti, fine gennaio del 2007, al complesso monumentale del Santo Spirito, a Roma.
C’è Pippo Baudo e c’è Valeria Marini, ci sono le sorelle Milly e Gabriella Carlucci e Claudio Bisio che berlusconiano non è ma presenta lo show. Il presidentissimo gira tra i tavoli, parla di Prodi e della Margherita (il partito), scherza con la deputata azzurra Micaela Biancofiore e ancor più con Mara Carfagna a cui si dichiara così: «Se non fossi già sposato la sposerei subito». Fa il gigione con la bellissima modella venezuelana Aida Yespica: «Con te andrei ovunque». Le cronache lo riportano e Veronica decide che quando è troppo è troppo.
La vendetta servita a freddo è una lettera a Repubblica con cui pretende dal marito farfallone «pubbliche scuse, non avendone ricevute privatamente». Le ottiene. Scrive il premier. «Cara Veronica, eccoti le mie scuse. Custodisco la tua dignità come un bene prezioso, anche quando dalla mia bocca esce la battuta spensierata, il riferimento galante, la bagattella di un momento. Ma proposte di matrimonio, no, credimi, non ne ho fatte mai a nessuno. Scusami dunque, te ne prego, e prendi questa testimonianza pubblica di un orgoglio privato che cede alla tua collera come un atto d'amore. Uno tra tanti. Un grosso bacio, Silvio».
[…] Nella primavera del 2009 i giornali rendono minuziosamente conto della movimentata e affollata vita notturna del presidente del Consiglio e di una sua visita a sorpresa alla festa per i 18 anni di una allora sconosciuta Noemi Letizia, a Casoria, che lo chiama “papi”. È l’ultimo affronto che Veronica intende sopportare. «Non ne posso più», gli comunica, definitiva. L’indomani stesso, 28 aprile, prende stilografica e carta e scrive una nota per l’agenzia Ansa, inviata a tarda sera: in cui rivela che Silvio «non è mai venuto a nessun diciottesimo dei figli». […] Pochi giorni dopo lei gli inoltra la richiesta di divorzio. «Dopo 30 anni chiudo il sipario sulla mia vita coniugale».