il Fatto Quotidiano, 28 febbraio 2024
Cosa può imparare Meloni dal burraco
“Le cose che mi fanno arrabbiare di più – ha confidato Giorgia Meloni dopo la sconfitta elettorale in Sardegna – sono la slealtà, l’umiliazione e perdere a burraco, cosa che di recente mi sta capitando anche abbastanza spesso”. Ma, errori politici a parte, si tratta di capire perché perde al tavolo da gioco e se questo ha qualche attinenza con le sue fortune politiche. Il burraco, per chi non lo sapesse, è un gioco con le carte francesi che sta fra lo scopone e la canasta. Si può fare in due, in quattro o in sei, ma la formula più classica e divertente è quella con due coppie, perché consente un “dialogo” (muto) con il compagno o la compagna. L’obiettivo è quello di mettere a terra le carte iniziali, componendo scale o altre combinazioni, per prendere quelle contenute nel “pozzetto”, giocarle e chiudere prima degli avversari. Se al tavolo verde Giorgia Meloni sta perdendo “abbastanza spesso”, bisognerebbe giocare con lei per verificare se commette qualche errore, più o meno abituale. Forse il burraco potrebbe anche aiutarla a correggersi. In questo gioco, c’è chi ha la tendenza a mettere subito a terra tutte le carte che può o, al contrario, a tenersele in mano; chi ha la smania o la frenesia di andare a “pozzetto”, imponendo la propria tattica all’alleato; chi scarta frettolosamente, senza preoccuparsi di favorire gli avversari. E ognuna di queste fattispecie, rischia di determinare errori di gioco che nel caso della nostra premier possono corrispondere ad analoghi errori politici. Per quanto riguarda la slealtà, basterà ricordare a Giorgia Meloni le numerose promesse pre e post-elettorali tradite. La prima umiliazione l’ha già subita in terra sarda, a causa delle sue scelte o imposizioni sbagliate e dell’abilità degli avversari. Quanto al gioco del burraco, come nella vita, c’è sempre da imparare