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 2024  febbraio 28 Mercoledì calendario

Periscopio



Ottomila artisti chiedono d’escludere Israele dalla Biennale d’Arte di Venezia: «No al Padiglione Genocidio». HuffPost.
La storia degli Ebrei e d’Israele resta sconosciuta alla grande maggioranza, non riesce a emergere, è un insieme di date e notizie da sostituire con miti di crudeltà. Su questo c’è stato un lavoro scientifico e ben costruito dall’URSS fino ad Arafat, dagli Ayatollah ai campus americani. Come diceva Lenin? «Le parole devono essere calcolate non per convincere ma per distruggere, non per correggere gli errori dell’avversario, ma per annichilirlo». E devono essere tali da «provocare odio, disgusto, disprezzo». Fiamma Nirenstein, 7 ottobre 2023, Giubilei Regnani 2024.

Del tiranno sparito mostrò il letto / la mano giustiziera – insanguinato. / La ferrea mano che ne schiacciò la testa / Ora è tiranna al suo posto. William Blake, The Grey Monk (traduzione di Guido Ceronetti).
Parlando ai giornalisti con un cono gelato in mano, dopo aver partecipato al programma Late Night della Nbc, il presidente degli Stati Uniti ha tirato in mezzo il consigliere per la Sicurezza nazionale Jake Sullivan che, secondo lui, gli avrebbe confermato «che siamo vicini ad un accordo». Poi ha precisato senza tanti giri di parole: «La mia speranza è che entro lunedì prossimo avremo un cessate il fuoco». Nadia Boffa, HuffPost.
Israele frena: «Non capiamo l’ottimismo di Biden». Ansa.
Hamas: «Premature le parole di Biden sulla tregua». repubblica.it
Ai tanti che invitano gli ucraini a trattare, cioè ad arrendersi, mai ho sentito indirizzare simili appelli anche ad Hamas o ai palestinesi in generale. In piazza non esitano a cantare che la Palestina dev’essere libera «dal fiume al mare», cioè cancellando completamente lo Stato d’Israele riconosciuto dall’Onu più di settant’anni fa, ma alla manifestazione per la pace del giorno dopo chiedono che l’Ucraina la smetta di pretendere la liberazione dei suoi territori occupati nel 2014 e nel 2022. Il realismo politico tardivamente scoperto dai presunti idealisti è la forma di fanatismo peggiore di tutte perché riesce a unire il massimo dell’intransigenza al massimo del cinismo. Kissinger travestito da Che Guevara. Francesco Cundari, Linkiesta.

L’avvocato Vasily Dubkov, che ha difeso Alexei Navalny e accompagnato la madre Lyudmila nella regione artica per ottenere la restituzione della salma, è stato prima arrestato e poi rilasciato. Condotto in una stazione di polizia a Mosca, sarebbe stato accusato di violazione dell’ordine pubblico. tio.ch
Una seduta spiritica. Un professore discute con un vecchio bolscevico. Il professore: «Fin dall’inizio nell’idea comunista si è insinuato un errore. Ricorda la canzone: “Vola, locomotiva nostra, / la Comune è la prossima sosta…”? Il vecchio bolscevico: «L’ho presente, certo, ma l’errore dov’è?» Il professore: «Le locomotive non volano». ItaliaOggi.
L’esercito ucraino ha abbattuto il secondo cacciabombardiere russo Su-34 in un giorno. Lo annuncia il comandante delle forze aeree delle forze armate ucraine Oleschuk. L’Aeronautica militare ha mostrato la foto del caccia russo in fiamme. repubblica.it
Precipita un aereo russo al giorno. È cambiato qualcosa sopra l’Ucraina e le ipotesi sono due: le spie hanno capito come muovere la contraerea senza rischi oppure gli aerei americani sono arrivati.Il Foglio.

Per Putin l’Europa è piena di nazisti. Corriere della Sera.
Il governo Meloni è apertamente fascista. Luciana Castellina, La Stampa.
Nel 1997 era sufficiente parlare d’un fatto storico avvenuto in un Paese comunista per essere classificata come f., quando la storia aveva già iniziato a svelare molte tragedie avvenute oltre cortina, come si diceva allora? Essere f. comunque, da un giorno all’altro, senza aver studiato la parte, non è stato facile. Un f. è un f. e contro di lui è lecito tutto. Una mattina ho visto il mio cognome sul muro con su scritto «a morte». (…) Persone del mondo culturale, che fino ad allora avevano mostrato grande simpatia nei miei confronti, hanno interrotto bruscamente i rapporti. Alcuni passanti, vedendomi, facevano il saluto fascista. (…) E che dire di quella volta che, arrivata con un’ambulanza in codice rosso in ospedale, il medico mi ha accolto in sala operatoria con queste parole: «Guardi che qui dentro siamo tutti comunisti». Era nel 2006. [E] quella figura nobile della cultura di sinistra che proclamò desolata alla stampa che, da quel momento in poi, si sarebbe vergognata in quanto italiana d’andare all’estero dato che io ero stata tradotta in tutto il mondo? Susanna Tamaro, Corriere della Sera.

Da mesi gira sui social un meme strepitoso: si vede un Freud corrucciato, quasi angosciato, che, rivolgendosi con delicatezza e pietà a un paziente, gli sussurra: «Ma questi fascisti li vede spesso? Sono nella stanza qui con noi adesso?». Quel paziente con i nervi a pezzi siete voi. Daniele Capezzone, E basta con ’sto fascismo, Piemme 2023.
Qualcuno sostiene che, dopo il fallimento del nazionalsocialismo e del comunismo sovietico, è finita l’età delle utopie. No, la fine dell’età delle utopie è un’utopia. Sergio Ricossa, I pericoli della solidarietà, Rizzoli 1993.
Giorgia Meloni: «Che poi ce stanno tanti posti mejo daa Sardegna». Matteo Salvini: «Ma sì infatti... la Sardegna è bella a giugno e a settembre. Oppure se c’hai la barca». Osho, il Tempo.
L’asse Schlein-Conte – volati insieme a Cagliari come una coppietta d’innamorati – ha funzionato. Un bel problema per i riformisti del Partito democratico. Mario Lavia, Linkiesta.
A Conte è riuscito in qualche modo ciò in cui fallì Grillo, trattato allora come un comico qualsiasi: la scalata, sia pure indiretta, al Pd: diciamo, un’opa. Dimezzato nei voti, egli riesce a imporre i suoi candidati, offendendosi solo a sentir parlare di primarie. Francesco Damato, graffidamato.com.

Conte può piacere o non piacere, ma due cose sono sicure: non cambia e soprattutto non soffre. Con la stessa lieta disinvoltura politica e lessicale, se le circostanze lo richiedessero, domani potrebbe definirsi comunista, ovviamente nell’accezione di vicinanza al bene comune, oppure nazional-socialista, naturalmente nell’accezione di vicinanza all’interesse nazionale e sociale. Francesco Cundari, la Linea (info@linkiesta.it).
Chi mi prende sul serio non è serio. Roberto Gervaso