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 2024  febbraio 28 Mercoledì calendario

Sulla magia

Ritorna disponibile, dopo la prima italiana del 1968, il saggio di François Ribadeau Dumas Storia dell’occultismo magico (allora aveva come titolo Storia della magia). Un testo presentato da Robert Kanters, con una lettera di lodi – è in riproduzione fotostatica – di Jean Cocteau, che definisce l’opera «un tesoro». Risparmiamo premi ricevuti “et similia”, ci basti notare che nel libro sono state raccolte numerose notizie riguardanti la magia e i personaggi che l’hanno testimoniata.
Dai greci agli ebrei, dall’Egitto a Roma, dai Magi agli iniziati medievali, via via coinvolgendo i secoli di Bisanzio, le pratiche dei Templari o i Rosa-Croce, sino a giungere alla moderna magia scientifica, l’autore dedica capitoli su «Lucifero principe del mondo» o su «Vita e sventura dei maghi». Inoltre, delinea figure come Allan Kardec o Eusapia Palladino o il principe dei medium, Daniel D. Home.
Derivata dal termine zendico magush (significa grande), la parola greca magheia indicava in origine l’arte e la scienza dei Magi, che erano una casta ereditaria di sacerdoti dell’antico popolo iranico dei Medi (così Erodoto nelle Storie); Platone, nell’Alcibiade Primo, riferisce che la magia di Zoroastro era tra le discipline insegnate ai giovani persiani di stirpe regale.
Impossibile qui riassumere storia e questioni intorno a tale materia. Noi, abitatori di un tempo plasmato dalla Rete e sempre più dall’Intelligenza artificiale, crediamo a volte che essa sia qualcosa che appartiene al passato; anzi, ricordando Kant e quanto scrisse nella Critica della Ragion Pura, la riteniamo una sorta di «curiosità dogmaticamente fantasticante». Non illudiamoci. Un fatto di cronaca a volte rivela quanto siano diffuse le pratiche magiche o i delitti causati da credenze sataniste; né si dimentichi che in ogni diocesi, ancora oggi, sono presenti degli esorcisti. I partecipanti a sedute spiritiche sono più numerosi di quanto si creda. I clienti dei medium non scarseggiano. Eccetera.
Lo stesso Kant, nella Critica del giudizio, più tarda di quasi dieci anni della Pura, pone le condizioni di un rinnovato interesse per le prospettive magico-filosofiche. D’altra parte, il sommo pensatore, pur confessando la sua incompetenza in tale campo, ben sapeva che nel Rinascimento la magia fu considerata – da Pico della Mirandola a Paracelso, da Cardano all’umanista tedesco Reuchlin – il compimento della filosofia naturale. O meglio, quella parte di essa che consentiva di agire sulla natura e dominarla.
Il libro di Ribadeau Dumas riassume innumerevoli problematiche e altre ne pone. Per esempio: Cristoforo Colombo agì per magia? Oppure: che cosa accadde tra Lutero e il diavolo?
© RIPRODUZIONE RISERVATA
François Ribadeau Dumas
Storia
dell’occultismo magico
Mediterranee, pagg. 484,