Avvenire, 27 febbraio 2024
Com’era la biblioteca di Darwin
Un team di ricercatori ha virtualmente creato la biblioteca del biologo e naturalista inglese Charles Darwin (nato a Shrewsbury, cittadina non lontana dal confine con il Galles, nel 1809 e morto a Londra nel 1882), famoso per la sua teoria evoluzionista basata sul concetto di “selezione naturale”. Per portare a termine questo lavoro ci sono voluti quasi vent’anni. Darwin possedeva un vero e proprio tesoro letterario e scientifico, composto da riviste, opuscoli, articoli e libri che lo ha aiutato a scrivere ricerche importantissime come il celebre volume del 1859 L’origine delle specie (1859). L’uso delle fonti e un approccio interdisciplinare al sapere sono sempre stati le principali caratteristiche della ricerca del naturalista anglosassone.
Mentre una parte della biblioteca di Darwin è stata conservata e catalogata presso l’Università di Cambridge e l’Università di Down House, molti documenti erano andati persi o dispersi. «Fino ad oggi l’85% del suo contenuto era sconosciuto o inedito», hanno affermato i ricercatori britannici coinvolti nell’operazione. Alcuni documenti appartenevano a collezioni private e talvolta sono stati venduti all’asta. Il lavoro di ricerca ha quindi richiesto pazienza, meticolosità e perseveranza. L’operazione, intitolata The Complete Work of Charles Darwin Online, è stata condotta dal 2006 con il coordinamento di John van Wyhe, uno storico britannico che lavora presso il Dipartimento di Scienze Biologiche dell’Università nazionale di Singapore. È ora possibile consultare online il catalogo di 300 pagine, con 7.400 titoli distribuiti su 13.000 volumi, articoli, libri e altre opere. Circa 9.300 link conducono a copie di opere disponibili gratuitamente in rete a Charles Darwin online.
La collezione si distingue per il suo eclettismo. Libri di biologia, geologia, filosofia, psicologia, storia, arte e religione si affiancano a contenuti più bizzarri: un articolo sui porcellini d’India epilettici o sull’anatomia di un pollo a quattro zampe, romanzi e diari di viaggio. Sebbene la metà delle opere sia in inglese, non è stato raro trovare documenti in tedesco, francese, italiano, danese, olandese, svedese, spagnolo o latino. Questa incredibile biblioteca virtuale dimostra l’interesse di Darwin per il lavoro dei suoi colleghi e la sua insaziabile curiosità. Questa bibliografia «rende chiaro che Darwin non era una figura isolata che lavorava da sola, ma un esperto del suo tempo che attingeva alla scienza sofisticata, agli studi e alle altre conoscenze di migliaia di persone», ha spiegato il dottor John van Wyhe. Per certi aspetti Darwin ha introdotto uno dei nuovi paradigmi della scienza del Novecento, come il lavoro d’équipe.