Anteprima, 3 gennaio 2024
Tags : Simonetta Robiony
Biografia di Simonetta Robiony
Simonetta Robiony (1948-2023). Giornalista. «Sarebbe bello se questo ricordo potesse trasmettere tutto l’affetto, e la stima professionale e umana che, senza retorica, provavamo per lei: Simonetta Robiony è morta l’ultimo giorno dell’anno. Era preparata la famiglia, Massimo, suo marito, Giorgia e Riccardo, i figli; erano preparati amici e colleghi che l’amavano. Malata da troppo tempo, aveva combattuto le avversità con il suo piglio indomito, battagliero e nello stesso tempo pratico e concreto. Nata a Napoli il 10 gennaio 1948, “con la Repubblica”, come lei stessa scriveva in uno dei suoi libri, aveva vissuto sempre a Roma, laurea in Lettere con indirizzo sociologico e un antesignano corso di giornalismo alla Luiss. E le piaceva tanto, il giornalismo, era proprio appassionata. Aveva cominciato all’Agenzia Inter Press, poi era stata al settimanale Annabella della Rizzoli e, dal 1982, a La Stampa dove si occupava di tv e cinema. L’ho vista all’opera ai Festival, Venezia soprattutto: quando arrivava lei, era come se arrivasse la Madonna pellegrina, Simonetta, facci la grazia di un pezzo. I giornali di carta avevano una centralità mediatica fondamentale. Ma Simonetta non faceva le grazie: scriveva quando ne valeva la pena. Ed era un mastino, non mollava mai. A 68 anni smise con il quotidiano e nel frattempo era diventata l’anima di Se non ora, quando, il movimento femminista cui dedicò anche un libro, scritto con Rita Cavallari. Un altro libro aveva realizzato su Pippo Baudo e la tv, un altro dedicato al suo amato giornalismo, Avevo 20 anni nel ’68, e poi un Elogio della nonna, e ancora Cantanapoli, esplorazione canora della città. Scriveva bene, Simonetta, una scrittura che rispecchiava il suo essere, tenace, razionale, empatica, mai noiosa. Un suo articolo si cominciava e si finiva. Adesso è lei che non c’è più, ma l’anima vive ancor. Ciao, Simonetta, ti vogliamo bene» [Comazzi, Sta]