Anteprima, 16 gennaio 2024
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Biografia di Sossio Giametta
Sossio Giametta (1929-2024). Filosofo. «Era a metà strada, non solo geograficamente, tra Giordano Bruno e Benedetto Croce. Del primo diceva, anche in contrasto con le tradizionali e manualistiche storie della filosofia, che era il vero padre del pensiero moderno e del secondo che “è stato il mio primo maestro”. Così chi si addentrasse nella filosofia di Giametta – definita da lui stesso “essenzialismo” ma che, senza fargli torto, possiamo anche ribattezzare “naturalismo critico” – non dovrebbe tardare a riconoscere le due grandi anime di Bruno e di Croce: il primo nell’Uno-tutto o essenza divina che pervade l’universo che è tutto in tutto; il secondo nella dialettica senza soluzione che è la vita, sia nella pratica in cui il bene fronteggia il male che si porta dentro, sia nell’estetica in cui il bello lotta col brutto, sia nella logica storica in cui il vero fa a pugni con il falso. Questa visione copernicana e dionisiaca della “condizione umana” Giametta l’ha esposta nella Trilogia dell’essenzialismo – composta da Il bue squartato e altri macelli (2012), L’oro prezioso dell’essere (2013), Cortocircuiti (2014) e da altri due testi: Codicillo dell’Essenzialismo: grandi problemi risolti in piccoli spazi (2017) e Caleidoscopio filosofico (2022) – e da una serie di “pagine sparse” che tra rigore interpretativo e fine ironia ne hanno fatto uno dei maggiori filosofi italiani degli ultimi trent’anni. Prima di giungere alla Trilogia, Giametta ha, però, dovuto squartare il bue: Friedrich Nietzsche. Negli anni Sessanta, Giorgio Colli affidò a Giametta la traduzione dell’instauratio magna di Nietzsche: Umano, troppo umano. Così Sossio Giametta divenne collaboratore decisivo di Colli e di Mazzino Montinari in quell’impresa editoriale che passerà alla storia come edizione critica Colli-Montinari delle opere di Friedrich Nietzsche pubblicate da Adelphi. Se oggi si legge il filosofo di Zarathustra in italiano lo si deve, in gran parte, proprio a Giametta che ha tradotto tutto Nietzsche, ne è diventato uno dei maggiori studiosi, commentatori e conoscitori, fino al punto di arrivare, in alcuni casi, a commentare passo dopo passo le opere di Nietzsche e giungere a capire lo stesso Nietzsche più di quanto Nietzsche non capì sé stesso […]. Sossio Giametta ha vissuto tutta la vita adulta a Bruxelles, dove ha lavorato per tre decenni al Consiglio dei ministri dell’Unione Europea, e si è diviso tra Milano, Napoli e il Salento. Ma tutta la sua esistenza, così caduca e così eterna, è stata dedicata alla filosofia. Per lui i filosofi erano – come s’intitola un altro suo libro – I pazzi di Dio (2002). Anche lui, in fondo, è stato un bellissimo pazzo di Dio» [Desiderio, CdS].
«Sossio Giametta è stato per me un vaccino contro la militanza e la tracotanza. Lo è stato e lo è, i suoi libri rimangono: ogni volta che l’attualità mi spingerà a parteggiare potrò riaprire “Caleidoscopio filosofico” e iniettarmi un richiamo» [Langone, Foglio].