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 2024  gennaio 17 Mercoledì calendario

Biografia di Roberta Métsola (Roberta Tedesco Triccas coniugata Métsola)

Roberta Métsola (Roberta Tedesco Triccas coniugata Métsola), nata a San Giuliano (Malta, Repubblica di Malta) il 18 gennaio 1979 (45 anni). Politico (del Ppe). Eurodeputata (dal 2013, rieletta nel 2014 e nel 2019). Presidente del Parlamento europeo dal gennaio 2022, quando morì David Sassoli • «Una bella immagine: un po’ dura ma femminile, elegante senza strafare, bei capelli lunghi sempre a posto» (Natalia Aspesi, Rep 18/1/2022). «Ha dedicato la carriera alle istituzioni europee» (Paola Peduzzi e Micol Flammini, Foglio 16/12/2021). «Una delle carriere più fulgide di Bruxelles» (Lucio Palmisano, Link 27/11/2021) • Amica della destra italiana. Cattolica. Conservatrice. Su Twitter si definisce prima di tutto «madre». Degna figlia di un’isola in cui l’interruzione di gravidanza è ancora illegale. «A Bruxelles, quando parlano di lei, tutti citano, le lingue che conosce (almeno quattro), il talento oratorio, l’attenzione ai dettagli, lo studio, la preparazione. Ma quando si va oltre ai simboli, molti abbassano lo sguardo e dicono in un sussurro: poi però c’è l’aborto» (Paola Peduzzi e Micol Flammini, Foglio 16/12/2021). «È la presidente dell’Europarlamento che sposterà l’Europa più a destra. Lo farà, ed è riuscita a farlo, perché è una donna di establishment e sa bene come ci si muove nel potere» (Francesca De Benedetti, Domani 18/1/2022) • Durante il suo mandato ha dovuto vedersela con una pandemia, una guerra nel cuore dell’Europa, la crisi energetica e lo scandalo del Qatargate. «Ma sono abituata ad affrontare imprevisti: ho quattro figli maschi» (Emanuela Griglié e Guido Romeno, Rep 27/2/2023). Quando le chiedono come faccia a conciliare con gli oneri del suo incarico con l’educazione dei rampolli, risponde: «Anche se sono la Presidente, la domenica cucino per tutta la settimana. Noi donne fronteggiamo sfide diverse per tutta la vita. Io comincio ogni giornata chiedendomi: chi dei miei figli mi darà problemi? Da quale insegnante riceverò una telefonata?».
Titoli di testa «Sapesse quante volte mi hanno chiesto perché mi mettevo i pantaloni e poco la gonna!» (Griglié e Romeo).
Vita Figlia di Geoffrey e Rita Triccas Tedesco • Due sorelle più piccole, Ann e Lisa. «Oggi sono entrambe scienziate» • Un italiano perfetto. Un po’ perché lo ha studiato a scuola fino ai 18 anni. Un po’ perché, a Malta, si guarda la tivù italiana. «Sono cresciuta con Porta a Porta e il Festival di Sanremo» • «Le mie due nonne, che non avevano studiato, mi hanno sempre ripetuto che la chiave per l’avanzamento delle donne era la scuola. Sia io che le mie sorelle abbiamo studiato: i nostri genitori ci hanno sempre detto che così potevamo diventare qualsiasi cosa volessimo» • Bazzica l’Europa fin da ragazzina. «Sono figlia della generazione Erasmus» • Ancora studentessa, entra nel Partito nazionalista maltese, centrodestra. Nel 2003, in occasione del referendum per decidere se entrare o meno nell’Unione europea, fa campagna elettorale a favore del SÌ (il sì ebbe il 54%, il no il 46%, si recò alle urne il 90% degli aventi diritto) • Roberta ha deciso: nel suo futuro c’è l’Europa. Candidata alle europee del 2004, non eletta. Ricandidata nel 2009, e nuovamente trombata. Nel frattempo, non perde di vista l’obiettivo • Diploma in diritto comunitario al Collegio d’Europa di Bruges, in Belgio, fucina delle èlites comunitarie. Lavora per la Rappresentanza permenante di Malta presso l’Unione, poi negli uffici dell’Alto Rappresentante per la politica estera. «Un curriculum impressionante, una scalata conquistata con un lavoro minuzioso e incessante, come solo una donna, e lo penso davvero, può fare, sapendo come per lei i successi siano molto più difficili» (Aspesi) • «Per me il momento più difficile è stata la campagna elettorale del 2009. Avevo due figli piccoli, di uno e due anni, che stavano con me perché avevo preso sei mesi di aspettativa dal lavoro. Ho girato tutto il Paese con loro al seguito. E ogni volta mi chiedevano – purtroppo anche le donne – la stessa cosa: ma i suoi poveri bambini come stanno vivendo questo periodo? E allora io rispondevo: ma se sono sempre insieme a me, come dovrebbero stare?» • Ottiene la poltrona a Bruxelles solo nel 2013, subentrando al collega Simon Busuttil, dimessosi per guidare l’opposizione a Malta. «Mi ci sono voluti quasi dieci anni per diventare europarlamentare, avrei potuto rinunciare» • «Diventata la candidata di spicco del suo partito maltese, è stata rieletta nel 2014 e poi nel 2019, acquisendo responsabilità all’interno del Ppe, in particolare sui temi dell’immigrazione e della difesa della libertà della stampa. Nel 2020, è ancora una volta grazie a una partenza - quella di Mairead McGuinness, nominata commissaria europeo per i Servizi finanziari - che diventa prima vice presidente del Parlamento europeo, offrendo alla piccola isola una posizione di primo piano. Nonostante il riconoscimento bipartisan della sua grande capacità di compromesso, dal suo primo giorno di presidenza è chiamata a rispondere delle sue posizioni anti-abortiste» (Agi 18/1/2022). «[…] la Metsola aveva criticato in modo molto duro un rapporto del Parlamento europeo che chiedeva agli tati membri di dare accesso ai cittadini a una assistenza sanitaria e riproduttiva di qualità (le maltesi, per abortire, di solito vanno in Sicilia). La Metsola aveva detto che ogni paese ha libertà di decidere in questo ambito così delicato in modo autonomo, la sovranità europea non vale per niente» (Peduzzi e Flammini) • Ma forse il vero motivo per cui è criticata è un altro. «Già a settembre 2020 […], di passaggio a Roma, la Metsola ammetteva che «il “cordone sanitario”, quel separé immaginario che teneva ben distinti i populisti di destra e gli altri, “ormai è diventato un cordino”. E apriva così agli “amici” di Fratelli d’Italia, notando che i conservatori “votano più spesso in sintonia con noi che la sinistra”» (De Benedetti) • Scrive l’Agi: «È stata votata da una coalizione larghissima (458 su 690 votanti, ne bastavano 309) che ha agganciato alla maggioranza Ursula (nata dall’accordo Ppe, S&d e liberali di Renew) anche una fetta della destra, tra cui il Gruppo Ecr, di cui fa parte FdI, e la Lega (del Gruppo Id). Tuttavia almeno una trentina di deputati della sua coalizione (tra socialisti e liberali) ha preferito scegliere una tra le altre due candidate, Alice Bah Kuhnke, la svedese dei Verdi che ha ottenuto 101 voti (i membri del suo gruppo sono 73), e la spagnola della Sinistra, Sira Rego, che ha agguantato 57 voti (18 in più di quanto conti il suo gruppo). “Siamo i primi della generazione Erasmus, gli ultimi della generazione Walesa e Havel”, ha dichiarato nel suo discorso di insediamento». Tiene un discorso istituzionale. Rende omaggio al predecessore: «Lavorerò e farò del mio meglio, come presidente del Parlamento, per raccogliere l’eredità di David Sassoli, che è stato un combattente per l’Europa e per questo Parlamento». Spiega: «Sono una donna di una piccola isola in mezzo al mare del sud dell’Europa. So cosa significa essere la sfavorita. So cosa significa essere etichettati. So cosa significa questo per ogni ragazza che guarda oggi». E sull’aborto dice: «Su questi temi, non voterò più. Il Parlamento ha sempre detto che voleva che questi diritti fossero più tutelati. Questa è la posizione dell’aula, e io mi impegno nei confronti di tutti riguardo a questo» • «Nel suo discorso di insediamento cita i padri fondatori dell’Europa, richiama l’eredità politica di David Sassoli, rassicura che porterà avanti le posizioni dell’aula e non le proprie. Ma con la sua elezione, chiusa già al primo turno, con 458 voti quindi ben oltre la maggiornanza assoluta, prende forma la penetrazione delle destre e al contempo la marginalizzazione delle forze progressiste» (De Benedetti) • Non a caso dall’Italia «il primo a farle gli auguri è stato Silvio Berlusconi, che forse si sente quasi suo pari. E meno male perché, pur essendo lei vecchissima per i suoi gusti, dato il suo aspetto lui avrebbe potuto anche omaggiarla con una pacca sul sedere» (Aspesi).
Amori Porta il nome del marito, Ukko Metsola, finlandese. Incontrato per la prima volta nel 1999, durante un evento europeista. Le nozze nell’ottobre 2005 • Fecero notizia nel 2009, quando decisero di candidarsi assieme alle europee, entrambi nel Ppe, lui a Helsinki, lei alla Valletta. «Si sono fatti portavoce di quel che vuol dire innamorarsi in questa Unione spesso disamorata» (Peduzzi e Flammini). Nessuno dei lui fu eletto, poi lei la ripescarono, lui oggi lavora per la Cruise Lines International Association (Clia), associazione internazionale che rappresenta le compagnie di navi da crociera.
Figli Quattro: Luca (n. 2007), Alec (n. 2008), Marc (n. 2012) e Kristian (n. 2016). «Sono abituati a una madre che fa campagna elettorale, viaggia e spiega loro cosa fa. Non è facile. Ma sono molto bravi».
Curiosità «Mio marito per fortuna ha lasciato la politica e ora lavora nel settore privato. Ne basta uno in famiglia. Ma il fatto che sappia cosa richiede questo impiego ci ha aiutati molto» • «A proposito di questioni di famiglia, la Metsola era nella commissione di inchiesta dell’Europarlamento sui Panama Papers, quando sia suo padre, sia marito e suocera, finirono coinvolti nello scandalo sui paradisi fiscali con la società “European public affairs advisors”» (De Benedetti, Domani) • «Spero di finire il mio mandato avendo reso le cose un po’ più facili per le donne» • Ogni volta che la intervistano, i giornalisti le chiedono come faccia a fare politica con quattro figli. Lei si scoccia e risponde: «Penso che se fossi stata uomo, lei non mi avrebbe rivolto la stessa domanda».
Titoli di coda «I miei figli dicono che non entreranno mai politica, e non perché mamma è assente o perché traumatizzati dalle campagne elettorali. Ma perché leggono gli attacchi che mi arrivano, soprattutto in rete. Le donne sono particolarmente bersagliate: per il fisico, per come si vestono, perché non hanno lavato i capelli... Ma vuole sapere una cosa? Non me ne importa niente».