Estratto dell’articolo di Gianni Vernetti per “la Repubblica”, 26 febbraio 2024
I TENTACOLI DI PUTIN SI ALLUNGANO: SI PAPPA ANCHE LA TRANSNISTRIA – NELL’ENCLAVE SEPARATISTA MOLDAVA AL CONFINE CON L'UCRAINA IL PARLAMENTO CHIEDERA’ L'INTEGRAZIONE NELLA FEDERAZIONE RUSSA – LA NARRAZIONE DI MOSCA È LA STESSA USATA PER L'ANNESSIONE DI DONBASS, CRIMEA E OSSEZIA DEL SUD: C’È UNA MINORANZA RUSSA CHE È “PERSEGUITATA E MINACCIATA DALL’ESPANSIONE DI EUROPA E NATO” – L'ACCELERATA IMPRESSA DA “MAD VLAD” DOPO CHE BRUXELLES HA AVVIATO I NEGOZIATI PER L'ADESIONE DELLA MOLDAVIA ALL'UE... -
Il prossimo 28 febbraio il Congresso dei Deputati del Popolo della Repubblica della Transnistria si riunirà in una sessione speciale per ribadire la volontà di essere integrati nella Federazione Russa. Non è ancora chiaro se verrà indetto un nuovo referendum o se il Congresso si limiterà a rivolgere un appello a Mosca per chiedere che i circa 500.000 abitanti della regione autoproclamatasi indipendente dalla Moldavia vengano annessi alla Russia.
Il playbook è lo stesso del Donbass, della Crimea in Ucraina e prima ancora di Abkhazia e Ossezia del Sud in Georgia: c’è una minoranza russa che è perseguitata e minacciata dall’espansione di Europa e Nato e soprattutto, come ripete spesso il satrapo di Mosca, c’è la necessità di riparare alla «catastrofe della dissoluzione dell’Unione sovietica» […] La narrazione ricorda quella che utilizzò il Terzo Reich per “salvare” negli anni ‘30 i Sudeti e la popolazione di lingua tedesca della Boemia e della Moravia.
La Transnistria e la Moldavia facevano parte dei piani russi di invasione dell’Ucraina del febbraio di due anni fa: il dittatore bielorusso Lukashenko rivelò ai media una mappa militare che prevedeva, dopo la rapida conquista di Kiev, l’occupazione di tutta l’Ucraina meridionale, la riunificazione con la Transnistria e l’occupazione della Moldavia, antica repubblica dell’Unione Sovietica, oggi in corsa verso l’integrazione europea. [...]
L’accelerazione di queste ore non è però casuale: lo scorso 14 dicembre il Consiglio Europeo ha deciso di avviare i negoziati per l’adesione della Moldavia (oltre che dell’Ucraina) all’Unione Europea. Da quel giorno le azioni di guerra ibrida e asimmetrica contro Chisinau non si sono fermate: le fabbriche russe dei troll sono invase in queste ore da attività di disinformazione sulla Moldavia e sulla presidente europeista Sandu; il Cremlino ha annunciato l’intenzione di installare seggi elettorali a Tiraspol e in altri centri della Transnistria per permettere ai russi lì residenti di votare alle prossime presidenziali del 15-17 marzo; sono riprese le interferenze nella piccola Gagauzia (una regione all’interno della Moldavia popolata da turchi cristianizzati con rivendicazioni di autonomia).
Un’azione militare oggi della Russia sarebbe molto complessa ma non impossibile, e permetterebbe a Mosca di aprire un nuovo fronte orientale contro l’Ucraina minacciando le province di Odessa e di Vinnytsa, entrambe confinanti con la Transnistria, e contemporaneamente di mettere un cuneo estremamente pericoloso nella Moldavia. [...]