la Repubblica, 25 febbraio 2024
I coach che trasformano i timidi in latin lover
Il primo approccio avviene sui social, dove i coach svelano il segreto per diventare magicamente attraenti e gli errori da evitare per non apparire degli «sfigati». Alcuni promettono, tra le altre cose, di farti «conquistare tre ragazze a settimana». Dalla nascita nei primi anni duemila, le scuole di seduzione italiane hanno vissuto mille vite. In principio si rifacevano al manuale The Game : la bibbia del seduttore arrivata dagli Usa per svelare l’esistenza di una società segreta di playboy infallibili e promettere di istruire gli uomini “beta” del mondo, con tecniche da seguire alla lettera come fossero istruzioni Ikea. A vent’anni di distanza, dopo essere sopravvissute alle accuse di sessismo senza aver registrato una vera e propria caduta, le scuole stanno sperimentando un cambio di target: non più solo ventenni alla scoperta del mondo e del sesso, ma anche over 50 in attesa di riscoprirli.
Nei video proposti online, ogni aspetto del rapporto con l’altro viene schematizzato in punti, semplificato, illustrato su una lavagna, perché la soluzione a qualsiasi problema è concreta e a portata di mano. O meglio, di consulenza. Si può iniziare con un libro per accrescere l’autostima, poi passare ai consigli in tempo reale sui messaggi da mandare per non risultare «scontato e banale». A quel punto, si può optare per una consulenza individuale per prepararsi al primo appuntamento. Il costo? Si arriva anche a 900 euro l’ora. E, se ci si lascia, ci sono anche corsi per riconquistarla. «Per far sì che le persone rimangano incollate aiservizi si punta sulle loro insicurezze, proponendo dei modelli precisi di uomo ‘virile’ a cui aderire per non sentirsi inadeguati», riflette la psicologa e sessuologa Erika Desambrois, da cui arrivano anche studenti dei corsi. «Passa anche l’idea – aggiunge – che tutte le donne vogliano la stessa cosa». Fatte proprie le regole del marketing, la scuola di seduzione diventa, infatti, un «brand» a cui «fidelizzarsi». Ne parla così Fabrizio, ex studente e ora coach di seduzione. Mestiere per cui esiste, ovviamente, un corso specifico. In questo modo, c’è chi alle scuole rimane legato mesi, chi persino degli anni: «Seguo un ragazzo iscritto dal 2016», riferisce il trainer. Alessandro, 34 anni, ha invece dedicato un anno del suo tempo e circa 6mila euro per trovare una soluzione ai suoi problemi d’amore e, assicura, sarebbe pronto a rifarlo: «Ero succube della donna, il classico ragazzo che viene sfruttato per il regalo o la cena e poi mollato. Lavorando su me stesso ho capito che nessuno può mancarmi di rispetto». Se ancora oggi riescono ad attirare pochissime donne, i corsi non convincono più, però, solo i giovanissimi. «Abbiamo alzato la qualità: non seguiamo più il 20enne in cerca di sesso, com’ero io ai tempi, ma chi ha più di 40 anni e invidia gli amici con relazioni stabili», spiega Louis Nicoletta, che oggi vanta di essere l’unico coach ad aver messo su famiglia. Precursore italiano nel settore e fondatore della scuola PuaTraining nel 2008, da tempo, ammette, si tratta di un’attività secondaria, lontana dai fasti degli inizi e con appena 20 utenti l’anno. Il mercato, infatti, è stato fagocitato da Playlover Academy, nata nel 2016 da una costola della scuola pioniera. Il segreto, sostiene, è che i competitors investono «fino a 100mila euro in sponsorizzazioni». Successo confermato da Christian Pozza, uno dei due soci a capo di Playlover: «Abbiamo circa 10mila clienti. All’inizio erano ragazzi tra i 25 e i 35 anni, adesso si è aggiunta una categoria consistente di over 50». Stesse proporzioni ancheper la torinese In attraction, dove la maggior parte dei 150 studenti ha più di quarant’anni. «I rapporti stanno diventando sempre più effimeri analizza il fondatore, Enrico Mele -, così capita di doversi rimettere in discussione a qualsiasi età».
Tanto che persino i più adulti partecipano ora ai bootcamp, ultimo step della formazione e anche il più caro. Per quello di PuaTraining, ad esempio, servono 2.599 euro. «Messa così sembra una rapina a mano armata, ma all’ora sono circa 70 euro – precisa Nicoletta -. Il prezzo per delle ripetizioni di matematica». Nella pratica è un corso di seduzione immersivo che riunisce per più giorni un gruppo di uomini nella stessa città. La mattina lezioni teoriche, il pomeriggio e la sera inizia la pratica sul «campo di battaglia»: si va in strada o nei locali e ci si esercita a rimorchiare delle sconosciute. Uno degli aspetti che negli anni è valso alle scuole le critiche maggiori. «Adesso, per colpa delle femministe, se uno ci prova con una donna si parla di catcalling, ma gli approcci dovrebbero essere liberi», sostiene Nicoletta. Le scuole diventano così uno strumento per riappropriarsi di un potere maschile perduto e condurre le regole del gioco. «A differenza nostra, gli altri coach insegnano solo tecniche manipolatorie, alimentando un desiderio di vendetta verso le donne» prende le distanze Mele. «Questi corsi portano avanti stereotipi che ingabbiano tutti – allerta la sessuologa -: l’uomo nel ruolo del predatore, la donna in quello del trofeo da collezionare».