la Repubblica, 25 febbraio 2024
Europee, ultima chiamata di Bonino Renzi ci sta, c’è il veto di Calenda
ROMA – Un primo successo politico c’è: avere messo insieme, in nome degli Stati Uniti d’Europa, da Elly Schlein a Matteo Renzi a Carlo Calenda. Emma Bonino, la leader di +Europa, arriva in sedia a rotelle alla convention europeista, provata dopo la frattura del femore, ma non ha cedimenti: bisogna andare avanti verso la priorità delle priorità che è l’Europa politica e federale, non quella delle nazioni che vuole la destra sovranista. Si va avanti con chi ci sta, in vista delle europee dell’8 e 9 giugno. «Se non ci attrezziamo a fare gli Stati Uniti d’Europa siamo morti. L’Europa o c’è o non c’è», dice, mentre Alessandro Cecchi Paone le porge il microfono e in platea è standing ovation.
Manca la conclusione politica. Per decidere sulla Lista di scopo «Per gli Stati Uniti d’Europa» con Emma Bonino ci vorranno i tempi supplementari. Lo spiega il segretario di +Europa, Riccardo Magi. Ma sarà breve: «Qualche giorno e si chiude». Matteo Renzi ci sta: «Sì alla lista insieme con te, Emma, candidata». Presente lo stato maggioredi Italia viva: Maria Elena Boschi, Enrico Borghi, Teresa Bellanova, Davide Faraone, Raffaella Paita. È disposto Renzi, anche a «fare i passi indietro che servono». Potrebbe rinunciare a presentarsi candidato? Carlo Calenda non affronta la questione nel suo intervento in collegamento da Kiev. Dal leader di Azione è “ni”, ma sembra più no che sì. Non c’è nessuno dei suoi. La segretaria del Pd, Elly Schlein apre a un’intesa, ma per il “dopo” all’Europarlamento,più che per liste comuni ora.
A fare la differenza resta lo stile radicale: quel mix di personale che diventa politico. Bonino parla dell’intervento al femore, per dire che capisci lì – ancora una volta, come già dopo il cancro che ha sconfitto – quali sono le cose che contano. La scommessa europeista conta. Schlein esordisce: «Cara Emma, hai fatto molte battaglie con mio nonno, ora ci sono io con te». Il nonno era il socialista Agostino Viviani. E la segretaria dem alterna questioni politiche e riferimenti pop. Cristina D’Avena e la canzone degli anni ’90 sull’Europa, ad esempio. Benedetto Della Vedova, ex segretario, fa da ponte e con Calenda insiste: «Il tuo posto è con la lista di scopo Stati Uniti d’Europa». Però è Renzi a prendersi la scena, attaccando suuno dei leitmotiv di Calenda, il veto a intese con Iv per motivi etici: «Non ci presteremo a presunte giustificazioni etiche di chi non vuole stare con noi per ragioni personali». Il parterre è ricco. Tra i relatori di giornata si cercano indizi di future candidature. C’è Carlo Cottarelli che parla di economia, Monica Frassoni di clima, Franco Grillini di matrimoni gay. E poi Sandro Gozi, il sindaco di Milano Beppe Sala, l’ex sindaco di Parma Federico Pizzarotti. In surplace, Renzi rilancia la candidatura di Bonino, che è stata artefice di un pezzo d’Europa: «Il prossimo Parlamento e la prossima Commissione saranno decisivi: serve una presenza importante di Renew, non solo in Francia». Infine bordate ai “Melonez”, Meloni e Salvini, coppia scoppiata.