il Giornale, 24 febbraio 2024
I Fratoiannez
Basta con questa storia che la Sinistra è scollegata dal Paese reale. Ci sono volte, anzi, in cui dimostra di saper intercettare perfettamente la richiesta di maggiori diritti civili che da più parti si levano in Italia. Tipo: lo sfruttamento di tanti dipendenti dello Stato e il lavoro sottopagato.
L’onorevole Elisabetta Piccolotti una che dopo la laurea triennale in Scienze della comunicazione si è imbarcata in un lavoro davvero molto impegnativo: passare da Rifondazione Comunista al Movimento per la Sinistra di Nichi Vendola, poi a Sinistra Ecologia Libertà, quindi a Sinistra Italiana e infine a Alleanza Verdi e Sinistra, una vera sudata l’altra mattina, alla Camera, irritata da rallentamenti dei lavori causati da un pasticcio burocratico del sottosegretario che presiedeva i lavori, si è lamentata platealmente, e comprensibilmente aggiungiamo noi, di «essersi svegliata presto, alle 6 del mattino!»
e «alle 8 ero già qui!». «Su, presidente, portiamo rispetto, che diamine», ha sbottato.
Come darle torto? Ci chiediamo dove siano finiti i sindacati. Per una simile alzataccia, lesiva di quei diritti umani cui la Sinistra è da sempre sensibilissima, l’onorevole Piccolotti moglie di Nicola Fratoianni, stesso partito, stesso collegio blindato, stessa Camera del Parlamento, stesso stipendio – percepisce 15mila euro al mese. Più benefit. In due – per essere più vicini ai lavoratori – fanno 30mila. Per alzarsi alle 6 del mattino?!
Poveri ricchi.