Domenicale, 18 febbraio 2024
Fare scuola camminando
quando la strada diventa maestra di sapereScuola itineranteClaudio Visentin
Al confronto la gita scolastica è roba da dilettanti; un’evasione di qualche giorno da un percorso svolto interamente tra le quattro mura di una stanza. Immaginate però se a un certo punto le pareti si dissolvessero, sostituite da alberi infiniti, come canta Gino Paoli. È la sfida di un progetto visionario, forse utopistico, ma certo degno di molta attenzione: Strade Maestre.
L’idea è semplice: trascorrere in cammino un intero anno scolastico, percorrendo mille chilometri lungo tutta la penisola. Si parte a inizio settembre da Orvieto, seguendo le colline attorno alla valle del Tevere e puntando poi verso il Tirreno. Segue una lunga digressione tra Sardegna e Sicilia, poi ai primi di dicembre si sbarca in Calabria.
Dopo le vacanze di Natale comincia la lenta risalita della penisola, attraverso Basilicata, Puglia, Campania, Abruzzo, Umbria e Marche. A Urbino, a fine marzo, ci si separa per le vacanze di Pasqua. Poi l’ultimo sforzo da Firenze a Bologna lungo la Via degli dei, per giungere infine a Venezia, dove gli studenti sosterranno la prova finale di idoneità presso una scuola pubblica statale.
Ci sono tutte le premesse per una buona riuscita negli esami. Per cominciare le guide del gruppo sono professori laureati negli ambiti disciplinari previsti per il liceo scientifico. Strada facendo svolgono i programmi delle materie principali prendendo spunto dal territorio attraversato: si parlerà di geologia sui pendii dell’Etna e ai Campi Flegrei, di chimica in uno stabilimento industriale, di storia nelle città del tardo Medioevo.
Le scienze della natura saranno sempre davanti agli occhi nei boschi e il laboratorio di astronomia sarà il cielo stellato, la sera prima di dormire, fuori dalla tenda.
Ci saranno imprevisti, si capisce, specie nei primi mesi, quando si tratterà di capire come fa, di creare il gruppo e di spezzare il fiato. La strada per definizione è imprevedibile, non ama i programmi troppo rigidi, impone la sua logica, ma è anche un’ottima maestra. Sarà lei, prima degli insegnanti, a far crescere i giovani, purché se ne trovino di abbastanza coraggiosi e anticonformisti da accettare la sfida, rivolta a ragazzi di tutta Italia che si iscriveranno alla terza classe del liceo scientifico nell’anno scolastico 2024-25.
L’obiettivo è creare una classe di soli quindici studenti (quindi con un ottimo rapporto tra insegnanti e studenti); si cercano anche finanziatori per ridurre i costi, altrimenti si chiederà un contributo proporzionato al reddito alle famiglie. C’è tempo sino al 29 febbraio per esprimere il proprio interesse (in questa fase non vincolante) e ricevere maggiori informazioni scrivendo a info@strademaestre.org.