la Repubblica, 18 febbraio 2024
Perché la Corea è la terra promessa della tv
NEW YORK -Niente panico. Se all’orario di visita dovessero presentarsi 23 maiali, vorrebbe dire che siete finiti nel mondo del K-drama. La nuova serie Paramount+ A bloody lucky dayha inizio così – un incubo premonitore segna il passaggio da una spiaggia incantata al metro quadro angusto di un carcere di massima sicurezza – prima di staccare sui protagonisti: un tassista che cerca nei sogni i numeri da giocare alla lotteria (i maiali, in Corea, sono simbolo di buon auspicio), un killer in fuga e una madre giustiziera (Lee Jung-eun, la governante diParasite,amica di lunga data del regista premio Oscar Bong Joon-ho). Dal webtoon omonimo, A bloody lucky day è solo uno degli ultimi, affascinantissimi oggetti della recente ondata di successi sudcoreani, dove melò, azione e horror viaggiano su traiettorie da 1,65 miliardi di ore di visualizzazione ad appena un mese dal lancio ufficiale (il caso Squid game) e fanno incetta di premi (Bargain ha conquistato lo scorso festival delle serie tv Canneseries).
Commenta Azrin Tan diVogue Singapore: «I webtoon, fumetti digitali, non solo spaziano in generi infiniti ma sono anche formattati per essere letti e visti come un sogno, a colori pieni, diversamente dai manga giapponesi. Dato che una grande fetta di questi fumetti ha origine da Cina e Corea del Sud, una larga parte riflette anche le culture e le storie dell’Asia orientale».
Delle 180 serie K-drama prodotte in Corea ogni anno, A bloody lucky daysegna una nuova collaborazione tra Paramount+ e il servizio di streaming Tving, dopo il clamore perBargain, dove a dominare erano temi sociali, dal traffico di esseri umani alla prostituzione. Lo streaming service sudcoreano, attento agli indici di mercato e ai trend, sta consegnando a Paramount+ un posto di comando nell’industria, grazie alla partnership col gigante dell’intrattenimento Cj Enm, la powerhouse che ogni anno celebra i talenti coreani con l’appuntamento deiVisionary Awards. Tra gli ex premiati, le band Bts, Blackpink e il regista Hwang Dong-hyuk, al lavoro sulla seconda stagione diSquid game.
Nella serie di Pil Gam-seong, Lee Sung-min è il taxi driver segnato dalla malasorte. Nato e cresciuto nella provincia meridionale sudcoreana di South Gyeongsang, l’attore vedenello showbiz una vera e propria svolta: «In Corea, le differenze culturali interne non sono abissali come sembrano. Qui scorre un sentimento universale. Ci accomunano cibo, tradizioni, visione del futuro. Seul – il suo cinema, la scena teatrale, la megalopoli – ha parecchio influito sulla mia formazione. Oggi, tecnologia e modelli di streaming regalano a sempre più artisti esordienti possibilità inaspettate, avvicinando il nostro mondo delle arti a Stati Uniti e Europa». Il K-content non ha confini: dalle orme delle web serie Yonder, Signal, Voice eSave me a produzioni come Dongjae – The good or the bastard, per mezzo di Studio Dragon
e Ace Factory, la commedia romantica Dreaming of Cinde Fxxxing Rellae Pyramid game, storia di una ragazza che diventa cecchino per sfuggire al bullismo.
Il revenge drama al femminileThe glory si è da poco imposto come un inaspettato catalizzatore per Netflix, che ha bisogno di contenuti originali di successo per differenziarsi dai concorrenti (Walt Disney e Apple in testa). Circa tre quinti degli utenti Netflix guardano programmi coreani e il tempo di visione è cresciuto sei volte in quattro anni, fa sapere il co-Ceo Ted Sarandos. La sua azienda finanzierà così corsi e laboratori di cinema e tv per la prossima generazione di autori; una scelta presa all’indomani della visita a Seul per discutere i piani di vestimento con i partner di produzione coreani e i nzionari del governo, tra cui il primo ministro Han Duk-soo.
Ora che la lunga scia di dispute legali è alle spalle, Netflix e Sk Broadband, tra i più grandi fornitori di servizi internet della Corea del Sud, stanno mettendo mano a un mega- accordo per offrire migliori esperienze di intrattenimento ai “clienti coreani”. Il 2024 ha già in serbo titoli in odore di binge-watching: The bequeathed, neo-thriller dai creatori del film zombie Train to Busan, la rom-com da camice bianco Doctor Slump, il poliziesco A killer paradox,il game show The 8 Show eMr. Plankton con Lee Yoo-mi, prima asiatica ad aver vinto un Emmy come miglior attrice guest star in una serie drammatica. Ma la Koreanovela non finisce qui: ci attendono Ask the stars,in onda sulla rete a pagamento nazionale sudcoreana tvN (non ha ancora una casa di streaming confermata negli Stati Uniti), storia di un astronauta e di una turista su una stazione spaziale, edEverything will come true, love story tra una terrestre e un genio dal passato millenario. Cuore che batte e, tra remake e adattamenti, aperto all’Occidente: la carica delle serie coreane è qui per restare.