la Repubblica, 17 febbraio 2024
Frankenstein crea il nulla
Se volessi fare la parodia di una influencer di successo, le metterei in bocca tutte le banalità e i luoghi comuni in circolazione, da “l’Italia è un Paese unico” a “bisogna incentivare il turismo nel nostro meraviglioso Paese”, passando per le immancabili “eccellenze italiane”, la nonna che cucina i pomodori e tutta la stucchevole retorica che riesce a rendere squallido e opprimente anche quanto ci rimane di amabile. Poi le farei fondare un partito che si chiama “Alleanza Italiana”, che non significa nulla, per chiarire che l’abolizione di ogni significato è l’ultimo tratto di strada prima della certificazione di morte cerebrale del nostro vecchio mondo.
Ma questa parodia esiste già. Solo che è inconsapevole. È lamodel and food travel blogger Francesca (l’inglese è il “vorrei ma non posso” dei Fantozzi moderni) costruita con l’intelligenza artificiale da tre autori di satira, sempre involontari, purtroppo per loro. Francesca parla così: “Sono entusiasta di condividere con voi una novità incredibile”. Malgrado i pomodori della nonna, sarebbe bocciata perfino a un colloquio di lavoro per entrare a far parte dello staff di Santanchè.
Possibile che si siano messi in tre, tre esseri umani in carne e ossa, a imbeccare l’intelligenza artificiale per farle partorire una cosa così vecchia, così già vista e già sentita, una non pensante che si nutre di risaputo, ricicla il risaputo, inventa il risaputo. Una diligente nullità, quintessenza del vuoto intellettuale, Frankenstein del nulla, che sembra inventata apposta per dimostrare che siamo arrivati al capolinea.
Possibile che sia questo lo scopo recondito dell’IA, mettere bene in chiaro che anche Immanuel Kant, se nascesse oggi, farebbe ilmodel and food travel blogger?