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 2024  febbraio 18 Domenica calendario

Liceo del Made in Italy con un solo studente. Bufera sul preside (che fa marcia indietro)



Un liceo con un solo iscritto? È l’ipotesi che aveva paventato con una lettera alle famiglie Pierluigi Tadi, preside dell’Istituto «Munari» di Crema, uno dei 92 licei del «Made in Italy» che dovrebbero partire il prossimo anno, secondo la novità introdotta dal governo. «Anche se si è iscritto un solo studente, la classe si farà», aveva annunciato il dirigente. Come? «Sorteggiando la metà degli iscritti al corso economico-sociale, se non ci fossero stati ripensamenti spontanei».
Apriti cielo. Una scelta «molto grave» per la senatrice Pd Simona Malpezzi che ha annunciato subito un’interrogazione parlamentare: «Pensano davvero di poter imporre l’iscrizione al Liceo del Made in Italy? – ha detto la parlamentare —. Una situazione inammissibile per cui chiederemo spiegazioni al ministro Giuseppe Valditara». Alcuni genitori hanno parlato di una «forzatura» con cui «davanti a una sola iscrizione, ne saranno costrette altre 24». Così, dopo un giorno di polemiche, il preside è stato costretto a fare marcia indietro. Che ha congelato la partita. «Stiamo terminando la fase di valutazione delle domande prevista alla conclusione delle iscrizioni online – ha spiegato —. Confermo che, senza adesioni volontarie da parte delle famiglie, il liceo del Made in Italy non partirà, ma attiveremo due classi di liceo economico-sociale, come richiesto dalle famiglie».
Non è comunque la prima volta che il preside Tadi finisce al centro delle polemiche. In passato gli erano state rivolte accuse di «atteggiamenti poco comprensivi» e di «discriminazioni» da parte di alcune famiglie di studenti disabili.