Corriere della Sera, 18 febbraio 2024
Ma abbiamo leader di statura europea?
I nostri leader si interessano poco di Europa. È quanto rilevato da «EuropaLike», l’osservatorio con cui il «Corriere» monitora sui social l’attenzione che i politici prestano all’Europa. Sembrano invece occuparsi molto delle elezioni europee come se fossero strumenti per pesarsi, l’occasione per un possibile regolamento di conti fra Meloni e Salvini, fra Schlein e Conte o fra altri ancora.
Gli elettori di un Paese fondatore dell’Unione europea meriterebbero idee per favorire il processo di unificazione, per lasciarsi alle spalle ogni ambiguità euroscettica e filoputiniana, per rafforzare la Ue ripensando anche agli assetti che non funzionano. Al cospetto dell’Europa, le leadership dei partiti dovrebbero mostrare un respiro più ampio senza nascondersi nella bolla dell’ipocrisia sovranista: gli Stati nazionali da soli sono ormai tronchi recisi trascinati nel fiume della storia.
«Le transizioni che le nostre società stanno intraprendendo – ha ricordato Mario Draghi – siano esse dettate dalla nostra scelta di proteggere il clima o dalle minacce di autocrati nostalgici o dalla nostra indifferenza alle conseguenze sociali della globalizzazione, sono profonde». È proprio sulla profondità del dibattito politico che dovremmo contare, non su baruffe chiozzotte.
Ma abbiamo leader di statura europea?