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 2024  febbraio 17 Sabato calendario

“I MIGRANTI SONO COME LE CARIE…” – LE SPARATE DI ALEKSEI NAVALNY (CHE DI CERTO NON ERA UNO DI SINISTRA) - SI DEFINIVA NAZIONALDEMOCRATICO, FLIRTAVA CON LIMONOV E GLI ULTRAZIONALISTI E ATTACCO' IN UNA VIDEO-INCHIESTA PUTIN E MEDVEDEV - L’OPPOSITORE DEL PRESIDENTE RUSSO DIVENNE FAMOSO GRAZIE AL WEB, CHE USO' PER FAR CONOSCERE LE RUBERIE DEGLI OLIGARCHI... -

Nel febbraio del 2011, Aleksej Navalny indisse una gara per il miglior manifesto elettorale di “Russia Unita”, “il partito dei ladri e dei truffatori”. Ma anche il partito di Vladimir Putin. L’idea fu virale nel web. Da anni il capo del Cremlino veniva sbeffeggiato dai blog Ro spil (“Il saccheggio della Russia”) e FBK (“Fondo della lotta contro la corruzione”) utilizzati da Navalny per denunciare i “siloviki”, gli “uomini della forza”, la verticale del potere.

Soprattutto “Putin=Creso”, per via del suo faraonico palazzo di Gelendzhik, sulle rive del Mar Nero. La video inchiesta consacrò Navalny come il grande antagonista, paladino dell ’onestà e della libertà, “questo potere rovina la Russia e blocca l’avvenire dei giovani”, disse, “sotto le presidenze di Putin e Medvedev, nessuno ha contrastato la corruzione”.

Il web fu un formidabile veicolo, per diffondere questa accusa. Navalny sfruttò la potenzialità della Rete, gli internauti russi erano 51 milioni e i social strumenti ideali per promuovere l’opposizione. Il 4 dicembre 2011 Russia Unita si fermò al 49,3 per cento, perdendo 77 seggi alla Duma. Si salvò alleandosi con Russia Giusta. Il giorno dopo, Navalny organizzò una manifestazione di protesta a Mosca. Lo arrestarono: la sua popolarità crebbe a dismisura.

Aveva, allora, 35 anni, e “le phisique du rôle”: alto, magro, biondo, occhi azzurri, abilissimo nello sfornare battute contro i potenti. Si era fatto le ossa con Yabloko (La Mela), all’inizio del Duemila. Il partitino dell’economista Grigori Yavlisnki esprimeva posizioni di centrosinistra liberale. Navalny andò oltre.

Si permise dichiarazioni nazionaliste anticaucasiche. In un videoblog indossò il camice da dentista, “i migranti sono come le carie”... Nel 2007 crea il Movimento di Liberazione nazionale russo il cui acronimo è Narod, ossia “popolo”. Yabloko lo caccia.

Quando lo conobbi, era al centro di polemiche e invidie. Polemiche perché si definiva “nazionaldemocratico”, flirtava con gli ultranazionalisti (Limonov e Prilopin); invidie, perché piaceva ai giovani, ai tecnocrati, ai nuovi borghesi. E perché criminalizzava l’élite, patriottica a parole, provando come imboscasse all’estero miliardi. Nel 2006 propose di interdire ai fascisti il diritto di proclamare idee nazionaliste: “Se sono un nazionalista, sono un nazionalista normale”. […]